Tumori, in Italia sopravvivenza più alta che nel resto d’Europa

Ssn promosso: cure efficaci e tempestive
Il Rapporto di Salute nell’Unione Europea è un’iniziativa biennale che presenta a rappresentanti politici, gruppi di interesse e operatori sanitari, una panoramica a livello dell’Ue dei profili sanitari per Paese, mettendo in evidenza le caratteristiche specifiche di ciascuno Stato membro e le relative sfide che saranno presentate insieme ad una relazione di accompagnamento in cui la Commissione trae conclusioni trasversali. La Regione Puglia ospita oggi a Bari una delle quattro tappe europee di presentazione del Rapporto: le altre saranno ad Atene, Stoccolma ed Helsinki. «Il Sistema sanitario nazionale – si legge nel volume – fornisce di norma cure efficaci e tempestive per i pazienti oncologici» e il nostro Ssn italiano viene promosso per la sua efficienza: «L’Italia – è scritto – registra il secondo tasso più basso di mortalità prevenibile nell’Ue, dopo Cipro».
Da noi le morti per cancro diminuiscono in misura maggiore rispetto all’Europa
Altri rapporti in precedenza avevano rilevato che in Italia i pazienti vivono più a lungo della media europea, come in occasione del congresso annuale della European Society for Medical Oncology (Esmo) lo scorso autunno. «La sopravvivenza a 5 anni è il miglior strumento per valutare l’efficacia di un sistema sanitario nella lotta al cancro – ricorda Giordano Beretta, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) -. In Italia raggiunge il 63% ed è migliore sia della media europea (57%) che dei livelli toccati dal Nord Europa, come i Paesi Scandinavi (59%), Regno Unito e Irlanda (53%). Non solo. In Italia le morti per cancro diminuiscono in misura maggiore rispetto al resto d’Europa. Il nostro Paese si trova al primo posto in questa classifica: in 15 anni (2001-2016) il calo dei decessi è stato pari al 17,6%, in Francia e Spagna al 16%, nel Regno Unito al 13% e in Germania al 12,3%. Un risultato molto importante, se si considera che l’impatto dei farmaci oncologici sulla spesa farmaceutica totale rimane inferiore a quello degli altri Paesi: rappresenta infatti il 13% contro il 17,3% del Regno Unito e il 17% della Germania».
3 milioni e mezzo di italiani vivi dopo la diagnosi di cancro
Sono 371mila, secondo le stime presentate al Ministero della Salute, i nuovi casi di cancro diagnosticati nel nostro Paese nel 2019. A dare il censimento ufficiale della situazione nel nostro Paese è il volume «I numeri del cancro in Italia 2019», che per l’anno scorso mette in luce anche come persistano alcune differenze fra le varie Regione: al Sud ci si ammala di meno (grazie per lo più ad abitudini alimentari, vita riproduttiva, minore esposizione a fattori di rischio ambientale), ma la minore adesione agli screening oncologici non ha fatto rilevare quei benefici effetti della diagnosi precoce, che si registrano al Nord. Quasi 3 milioni e mezzo di italiani (3.460.025, il 5,3% dell’intera popolazione) oggi vivono dopo la diagnosi di cancro, cifra in costante crescita (erano poco più di 2 milioni e mezzo nel 2010), grazie a terapie sempre più efficaci e alla maggiore partecipazione ai programmi di prevenzione.
di Vera Martinella
Fonte Corriere della Sera