Tumore al seno, dalla realtà virtuale un aiuto concreto
Secondo una ricerca italiana, la realtà virtuale rappresenta un valido supporto alle cure del tumore al seno, ad oggi la patologia oncologica più frequente nel mondo che causa forte stress, con manifestazioni frequenti di ansia e depressione. Sembra che immergersi in questo tipo di realtà riduca ansia e umore negativo, così come gli effetti collaterali della chemioterapia, tra cui nausea e fatica. «A causa degli effetti avversi le donne in cura per tumore del seno chiedono una riduzione delle dosi di chemioterapia o l’interruzione del trattamento nel 7-10% dei casi» spiega Andrea Chirico, della Sapienza di Roma, primo autore dello studio pubblicato su Journal of Cellular Physiology. «La realtà virtuale, contrastando gli effetti avversi, di fatto, potrebbe aumentare la sopravvivenza delle pazienti» continua. Lo studio, condotto tra Università di Siena, La Sapienza di Roma, Sbarro Health Research Organization di Philadelphia e Istituto Nazionale Tumori Pascale di Napoli, ha coinvolto 94 pazienti in cura proprio presso il Pascale.
Le partecipanti sono state suddivise in 3 gruppi. Durante la chemioterapia, mentre un gruppo si è catapultato su un’isola deserta a nuotare, guardare animali e passeggiare nella foresta grazie a visori, un altro ascoltava musica. Il terzo gruppo invece faceva solo la chemio. È emerso che le donne che hanno potuto beneficiare della realtà virtuale hanno manifestato meno effetti avversi, migliorato la propria qualità di vita e aumentato l’aderenza terapeutica. «Dopo risultati così importanti, di concerto con la direzione stiamo progettando un nuovo reparto di oncologica medica senologica dotato di poltrone con realtà virtuale per assicurare a tutte le nostre assistite una qualità delle cure migliore e unica in Italia» afferma Michelino de Laurentiis, direttore del dipartimento di Senologia del Pascale. Chiricospiega che sono in corso studi per capire se e come la realtà virtuale cambi l’attività di alcuni geni per endocannabinoidi ed endorfine. «Ciò consentirà lo sviluppo di farmaci intelligenti che abbiano per bersaglio proprio i geni del dolore e dello stress la cui attività viene modulata dalla realtà virtuale» conclude Antonio Giordano, docente dell’Università di Siena e direttore di Sbarro Health Research Organization.
J Cell Physiol. 2020. Doi: 10.1002/jcp.29422.
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/jcp.29422
Fonte Doctor33