Terapia cognitivo-comportamentale nel diabete: ad aiutarti ci sono i tuoi vicini
Sembra che nelle persone affette da diabete e dolore cronico, un intervento offerto da membri della comunità e basato sulla terapia cognitivo-comportamentale (CBT) possa portare benefici. Secondo uno studio condotto in Alabama, questo programma può essere utile a quelle persone che vivono in comunità rurali e che potrebbero non avere accesso ai servizi guidati dai medici. Lo studio mostra infatti che dopo 3 mesi rispetto a un programma controllo, ugualmente fornito da membri della comunità, l’intervento migliora diversi aspetti nei pazienti, quali stato funzionale e dolore, qualità di vita correlata alla salute e attività fisica auto-riportata nonostante il dolore. «Sebbene gli interventi di sostegno tra pari siano efficaci nel migliorare i comportamenti di salute negli individui con condizioni croniche, il nostro studio potrebbe essere il primo a testare un programma fornito da coach di pari basato sui principi della CBT per gli individui con diabete e dolore cronico» scrive Susan J. Andreae, della University of Wisconsin-Madison negli Stati Uniti, nell’articolo pubblicato su Annals Of Family Medicine.
I coach coinvolti sono state donne afro-americane, membri permanenti delle comunità di studio, o con diabete o che si prendevano cura di un componente della famiglia con la patologia e in grado, anche se senza formazione medica, di fornire un programma basato sui principi della CBT. Così i 195 partecipanti arruolati, per la maggior parte donne afro-americane con basso reddito, sono state assegnate all’intervento basato sulla CBT o a un programma di consulenza sanitaria generale. A 3 mesi di follow-up, rispetto ai pazienti controllo, il gruppo di partecipanti che ha completato il programma basato sulla CBT ha mostrato miglioramenti significativi nello stato funzionale, dolore e qualità di vita. Inoltre, questo gruppo ha avuto più probabilità di riportare di non avere dolore o di trovare esercizi alternativi quando il dolore impediva loro di camminare. «Questo studio dimostra il potenziale dell’utilizzo dei membri della comunità per fornire interventi strutturati basati sulla CBT per migliorare gli esiti di salute nelle regioni con scarse risorse» conclude Andreae.
Ann Fam Med 2020. Doi: 10.1370/afm.2469
http://www.annfammed.org/content/18/1/15
Fonte Doctor33