La sindrome delle Apnee del sonno è una sindrome caratterizzata da ripetuti episodi di ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno che determinano una riduzione o addirittura una interruzione del flusso aereo oronasale. L’OSAS: è presente nel 4-9 % adulti >30 aa ,ha un rapporto uomo/donna =2:1 con una incidenza nell’uomo maggiore tra i 50 ed i 60 aa mentre nella donna dopo la menopausa.
I fattori di rischio di insorgenza della sindrome sono :
- Età > 50 aa
- Sesso maschile
- Obesità
- alcoolici
- Fumo
I sintomi delle apnee possono essere notturni come: insonnia/sonno discontinuo, riferiti risvegli con senso di soffocamento, apnee riferite dal partner, nicturia oppure diurni quali: sonnolenza, cefalea, astenia riduzione della capacità lavorativa, amnesie frequenti, depressione, impotenza sessuale.
Il percorso diagnostico prevede come esame di screening la polisonnografia, esame che serve per studiare la respirazione e l’attività cardiaca durante il sonno e rilevare così la presenza e l’intensità del russamento ed il numero ed il tipo di apnee.
Tale sindrome ultimamente è stata oggetto di una ricerca del neurologo Dott. Sergio Camparino, da cui si evince l’importanza di questa sindrome ora anche oggetto di una Direttiva Europea ripresa da poco dal Ministro dei Trasporti Del Rio.
Tale studio mette in evidenza che ogni anno in Italia l’OSAS provoca oltre 17.300 incidenti stradali con più di 250 morti e 12.200 feriti senza dimenticare gli alti costi socio-sanitari in quanto l’OSAS è importante fattore di rischio per patologie quali : Diabete, Infarto, S. Metabolica, Ictus, Fibrillazione Atriale, Scompenso Cardiaco, Disturbi cognitivi, Insufficienza respiratoria.
Inoltre, da non sottovalutare come causa di cefalea una tra le più frequenti patologie del sistema nervoso. In tutta Europa la cefalea continua ad essere sottostimata rimanendo non diagnosticata e non trattata. la cefalea è caratterizzata non solo dal dolore ma anche da una grave disabilità. In tutto il mondo la WHO (World Health Organitation) ha stabilito che l’emicrania da sola è al 19 posto tra le cause di disabilità danneggiando la vita familiare sociale e lavorativa. Si stima che in Europa l’emicrania tra ridotta produttività e giorni di lavoro persi comporti costi pari a 27 miliardi di euro.