L’ortopedia è il ramo della medicina che studia il modo di prevenire e di curare le alterazioni anatomiche e funzionali, congenite o acquisite, dell’apparato locomotore.
La traumatologia, è la disciplina che si occupa dello studio e cura delle lesioni traumatiche, con particolare riguardo a quelle da agenti meccanici (fratture, lussazioni, distorsioni, ecc.). Fa parte integrante della chirurgia generale e, per le lesioni coinvolgenti determinati organi e sistemi, delle particolari specialità, quali l’oculistica, l’otorinolaringoiatria, la neurochirurgia (neurotraumatologia), ecc.; limitatamente alle lesioni dello scheletro e dell’apparato locomotore costituisce specialità a sé.
Tecniche ortopediche…
I progressi della tecnica hanno permesso di costruire apparecchiature protesiche delle articolazioni sempre più perfezionate (➔ artroprotesi); nel campo delle protesi degli arti si sono realizzate, soprattutto dal 1960 in poi, notevoli innovazioni basate sulla possibilità di sfruttare ora macchinari robotici, ora le deboli correnti bioelettriche legate all’attività nervosa (protesi). La chirurgia ortopedica traumatologica si occupa della sintesi di ossa che hanno subito fratture e dislocazioni particolarmente importanti (➔ distorsione). L’ortopedia fa ricorso sempre più raramente all’immobilizzazione in apparecchi gessati, e sempre più della chirurgia: oltre alle viti assorbibili (per piccole fratture o distacchi ossei), è stata prodotta anche una colla iniettabile detta SRS (Skeleton Repair System), a base di una miscela di sali di calcio e fosforo, che nei focolai di frattura cristallizza in 12 ore e che viene poi rimpiazzata da osso neoformato. L’ortopedia si occupa anche di correggere con mezzi non chirurgici le anomalie e le patologie scheletriche, facendo ricorso alla fisiochinesiterapia, a farmaci che possiedono particolare tropismo verso il tessuto osseo, a presidi vari di correzione articolare (tutori, plantari, ecc.).
Presso il nostro centro è possibile effettuare:
- Visita ortopedica
- Fisiatria
- Infiltrazioni articolari (PRP, Farmaci Antinfiammatori)
Un po’ di storia…
L’ortopedia, intesa specialmente come cura delle deformità traumatiche, ha origini antichissime; meno antichi sono i tentativi di curare le deformità congenite. Ippocrate si occupava delle fratture e delle deformità e di argomenti analoghi si occuparono anche Celso e Galeno; quest’ultimo introduce i termini di scoliosi, cifosi, lordosi e pseudoartrosi. Le origini della o. possono essere fatte risalire al Rinascimento, insieme a quelle della chirurgia moderna, della quale l’o. rappresentava una branca: tra i primi esponenti dell’o. vanno perciò ricordati i maggiori chirurghi del Rinascimento, come A. Paré, e tra gli italiani Guido Guidi (1508-1559), Giovanni Andrea della Croce (1509 ca.-1575), Girolamo Fabrici d’Acquapendente e in seguito A. Scarpa e D. Cotugno. Come la chirurgia, così anche l’o. ha realizzato enormi progressi dopo la seconda metà del sec. 19°, con l’introduzione prima dell’antisepsi, poi dell’asepsi, delle varie forme di anestesia, e degli antibiotici. Parallelamente il continuo progredire delle discipline mediche ha permesso di chiarire l’origine di molte malattie congenite e acquisite a carico dell’apparato locomotore, rendendo l’o. capace di occuparsi, oltre che delle cure, anche della prevenzione delle deformità. Tra i maggiori esponenti dell’o. in Italia in questo periodo bisogna ricordare Giovanni Battista Fabbri (1806-1875), Francesco Rizzoli (1809-1880), il quale fondò a Bologna un grande istituto ortopedico, e A. Codivilla.
La storia della traumatologia alle origini, si confonde con quella della chirurgia. Nel trattamento delle fratture progressi particolarmente significativi furono conseguiti nel sec. 19°, a opera del chirurgo svizzero J. Sauter (1766-1840), che per la riduzione delle fratture del femore propose il metodo della trazione continua applicata sull’arto in toto; l’opera innovatrice di A. Codivilla migliorò poi il metodo di Sauter, applicando la trazione direttamente sullo scheletro, metodo a sua volta soppiantato da quello della pratica chirurgica della riduzione della frattura.
Ulteriori specializzazioni traumatologiche…
Nel 20° sec. l’affinamento delle tecniche, l’aumento dei traumi sul lavoro e l’incremento del trasporto privato e dell’attività sportiva hanno accresciuto l’importanza della traumatologia, nel cui ambito si sono manifestate ulteriori differenziazioni, con la traumatologia di guerra, quella infortunistica, quella forense. Quest’ultima studia le lesioni traumatiche al fine di accertare il mezzo o l’agente traumatico, nonché le sue modalità e finalità e le conseguenze dell’azione lesiva (morte, malattia temporanea o permanente, mutilazioni, ecc.), valutandone l’entità ai fini di accertamenti di natura penale (lesioni lievi, gravi, gravissime) o civile (entità del risarcimento).