Oltre 30.000 geni compongono il nostro DNA, una sorta di “istruzioni per l’uso” per il nostro organismo; per ognuno di noi queste istruzioni sono uniche ed irripetibili essendo il profilo genetico esclusivo e caratteristico di ciascuno.
La NUTRIGENETICA, scienza di ultima generazione, concentra lo sguardo proprio sul singolo individuo e sulle sue peculiari caratteristiche genetiche relazionandole alla sua alimentazione, al proprio metabolismo, alle predisposizioni individuali e all’ambiente in cui vive; nello specifico si occupa di individuare quelle piccole variazioni genetiche caratteristiche di ognuno che possono tradursi in risposte “errate” dell’organismo in seguito all’introduzione di determinati alimenti o sostanze.
La conoscenza del proprio codice genetico è quindi indispensabile per stabilire quali cibi risultano utili e quali dannosi per il nostro organismo.
Sebbene l’assetto genetico individuale sia immodificabile, l’ambiente circostante, l’astensione o l’assunzione di alcune sostanze (nutrienti, integratori alimentari, ecc) introdotti quotidianamente con la dieta, possono, intervenire sulla predisposizione a determinate patologie, prevenendone il manifestarsi, curando, o semplicemente mantenendoci in buona salute. Tra i geni investigati ad esempio ve ne sono alcuni associati al metabolismo dell’acido folico.
Questa vitamina interviene in un processo fondamentale dell’organismo, cioè la conversione dell’amminoacido omocisteina in una molecola innocua: quando l’omocisteina non viene adeguatamente smaltita, infatti, essa può accumularsi in maniera eccessiva nel sangue provocando serie patologie cardiovascolari. L’enzima codificato dal gene MTHFR è deputato a svolgere questa conversione; chi possiede la variante meno efficiente del gene necessita di una semplice integrazione di vitamine, in particolare di Acido Folico, per scongiurare l’accumulo di omocisteina nel sangue e probabili conseguenti danni cardiovascolari.
Essere consapevoli della propria predisposizione genetica a particolari patologie permette quindi di effettuare adeguati e tempestivi cambiamenti nel proprio stile di vita e di istituire efficaci azioni di prevenzione al fine di recuperare il corretto equilibrio e mantenere uno stato di benessere.