E’la branca della medicina che studia gli aspetti anatomofisiologici, patologici e clinici delle malattie del sistema nervoso centrale e periferico. Nell’accezione attuale la neurologia viene intesa come riferita soprattutto allo studio delle malattie organiche del sistema nervoso, distinguendo nettamente il suo ambito da quello della psichiatria, la quale focalizza invece la sua attenzione sui disturbi mentali e del comportamento; anche se, dalla metà del sec. 20°, l’aspetto neurobiologico della psichiatria ha assunto uno sviluppo notevole e la neuropsicologia ha compiuto progressi consistenti, la distinzione tra le due branche resta fondamentalmente accettata.
La competenza neurologica si esplica anzitutto nell’esame obiettivo neurologico, che ha propri metodi e tempi; è un esame complesso, che valuta dapprima i sintomi, poi i segni neurologici evocati dal medico stesso, e si attua in 5 tempi: osservazione dello stato di coscienza e del comportamento, del linguaggio, della stazione eretta e del decubito; fondo oculare, movimenti oculari, movimenti facciali e della lingua; esame degli arti superiori e inferiori; evocazione di riflessi specifici per lesioni centrali e periferiche; valutazione della sensibilità nei vari distretti. Eventualmente si valuta anche il controllo sfinterico.
I sintomi e i segni forniti dalla storia clinica e dall’esame obiettivo devono essere interpretati e tradotti in termini fisiologici e anatomici, vanno cioè identificate sia le alterazioni funzionali che le strutture anatomiche coinvolte. Per questo, oltre all’esame obiettivo, per porre diagnosi di una malattia neurologica il medico si può avvalere di molte indagini: neuroimaging, EEG, scintigrafia, esami elettromiografici, esame del liquor dopo puntura lombare, potenziali evocati cerebrali e periferici. L’integrazione dei dati deve condurre il neurologo a una diagnosi topografica (o di sede), patologica (tipo di malattia), eziologica (da quali cause), funzionale (tipo e grado di disabilità). Tutte queste sfaccettature della diagnostica sono essenziali per un’efficace e specifica diagnosi.
Presso il nostro centro è possibile effettuare:
- Visita neurologica
- Elettromiografia arti superiori ed inferiori
- Potenziali evocati
Il professionista che si occupa di Neurologia presso il nostro studio, è il Dott. Raffaelino Roperto. Al seguente link, potete trovare tutti i suoi contatti.
Neurologia, Psichiatria e Neuropsicologia
Nel panorama vasto e articolato delle discipline mediche che si occupano delle patologie nervose e mentali, è opportuno fare alcune distinzioni. La Neurologia è la disciplina medica che studia e cura le malattie del sistema nervoso centrale (ad esempio l’ictus, l’epilessia, la cefalea, il morbo di Parkinson etc.) e periferico (ad esempio le polinevriti, le radicolopatie secondarie a patologie della colonna vertebrale, le malattie muscolari etc.). La Psichiatria studia e cura i disturbi mentali e del comportamento (come la depressione, l’ansia, le fobie, le psicosi etc). Esistono poi disturbi mentali e del comportamento associati a patologie neurologiche (ad esempio la depressione post-ictus o in corso di morbo di Parkinson, i disturbi comportamentali secondari a un trauma cranico o ad epilessia etc) che sono oggetto di studio e cura da parte della Neuropsichiatria. La Neuropsicologia è una disciplina invece a “ponte” tra la neurologia e la psicologia e studia le funzioni cognitive (memoria, attenzione, linguaggio etc) e i relativi deficit (amnesia, afasia, etc) che possono insorgere in seguito a lesioni focali o diffuse del sistema nervoso. Allo sviluppo di queste discipline ha corrisposto la nascita di specializzazioni all’interno di una stessa specializzazione. Per rimanere ad esempio nel campo della neurologia oggi esistono neurologi soprattutto esperti nel campo delle malattie del sistema nervoso periferico (che utilizzano strumenti di indagine come l’elettromiografia e i potenziali evocati) mentre altri sono esperti nelle malattie del sistema nervoso centrale (in cui vengono utilizzati metodi e tecniche provenienti dalla psichiatria e dalla neuropsicologia).
Negli ultimi quindici anni è esploso il problema dell’invecchiamento cerebrale e delle demenze per cui è sorta la necessita di avere medici esperti in neurologia, neuropsichiatria e neuropsicologia in grado di valutare e trattare questi disturbi non solo quando sono già presenti ma anche sotto l’aspetto della prevenzione.
All’interno dello Studio Diagnostico Pantheon, è stato aperto l’ambulatorio di Neurologia e Psichiatria e Neuropsicologia, diretto dal Prof. Carlo Blundo specialista in neurologia e psichiatria, già Responsabile della Unità di Neurologia cognitivo-comportamentale e del Centro di valutazione dei deficit cognitivi e delle demenze presso la Azienda Ospedaliera S. Camillo Forlanini di Roma.
Presso il nostro centro è possibile effettuare:
- Visita neurologica;
- Visita psichiatrica (ansia, panico, depressione etc..);
- Test neuropsicologici per la valutazione delle funzioni cognitive;
- Diagnosi e cura dei disturbi cognitivi e comportamentali secondari a patologie neurologiche;
- Diagnosi, prevenzione e riabilitazione dei disturbi della memoria;
- Diagnosi e cura dei disturbi correlati all’invecchiamento cerebrale e alle demenze.
INVECCHIAMENTO CEREBRALE FISIOLOGICO E PATOLOGICO
Affermava Cicerone che “senectus est morbus” cioè che “la vecchiaia è di per sè una malattia”. Pur non potendo del tutto confutare l’affermazione di questo illustre personaggio, possiamo però dire che oggi la medicina ci offre tutta una serie di conoscenze su come “invecchiare bene” anche dal punto di vista cerebrale insieme a strumenti per potenziare le nostre funzioni cognitive nell’età adulta e senile. Allo stesso tempo disponiamo oggi di interventi terapeutici per cercare di rallentare il passaggio – che in molte persone purtroppo si verifica – dall’invecchiamento cerebrale fisiologico a quello patologico , processo quest’ultimo che può portare prima a deficit cognitivi isolati e poi allo sviluppo di una franca demenza.
Uno stile di vita sano, l’esercizio fisico, attività intellettualmente stimolanti, una alimentazione corretta, il controllo dei rischi vascolari ed altri ancora, sono fattori importanti per invecchiare bene e cercare di contrastare il passaggio da un invecchiamento cerebrale fisiologico ad uno patologico.
La valutazione e la diagnosi di un disturbo di memoria o di un declino cognitivo, a cui potrà seguire un intervento farmacologico e/o riabilitativo, prevedono un percorso basato su queste quattro successive fasi:
1) Valutazione neurologica e neuropsichiatrica: inizia con una approfondita intervista al paziente e ai familiari insieme alla raccolta della storia clinica, segue poi l’esame obiettivo del paziente, la visione di esami già eseguiti dal paziente, la prescrizione di eventuali altri esami neuroradiologici, ematochimici etc.
2) Valutazione neuropsicologica: costituisce un indispensabile strumento diagnostico sia nella fase di check-up per la prevenzione del declino cognitivo e sia dopo per potere formulare una diagnosi precisa sul tipo di deficit cognitivo o di demenza da cui può essere affetta una persona.
3) Prevenzione e terapia farmacologica : Lo spettro di intervento è molto ampio comprendendo sia gli accertamenti diagnostici mirati alla prevenzione e alla cura dei fattori di rischio che possono favorire il passaggio da un invecchiamento cerebrale fisiologico ad uno patologico , sia la cura mediante farmaci dei disturbi cognitivi e comportamentali associati al declino cognitivo.
4) Riabilitazione neuropsicologica: comprende a sua volta tre settori:
- attività finalizzate a potenziare la memoria o altre funzioni cognitive in persone con iniziali disturbi ma senza demenza.
- Attività di riabilitazione cognitiva sui soggetti con demenza per rallentare il declino cognitivo
- interventi psicoeducativi e di supporto ai caregiver dei soggetti con demenza per la gestione dello stress e delle condotte comportamentali delle persone che devono assistere.
Esegui i test di autovalutazione per riconoscere se si hanno problemi di memoria, attenzione, ansia o depressione...
All’incirca dai 50 anni in su, diverse persone possono iniziare ad avvertire disturbi quali stanchezza mentale, difficoltà nel ricordare nomi di persone o nel trovare oggetti, difficoltà nel reperire le parole, scarsa concentrazione, riduzione dell’iniziativa e degli interessi. Non è sempre facile valutare se questi disturbi siano fenomeni normali secondari ad esempio allo stress, se siano la spia di un sottostante stato ansioso-depressivo oppure il primo segnale di un invecchiamento cerebrale che rischia di divenire patologico.
Di seguito vi proponiamo due questionari di autovalutazione. Il primo può aiutarvi a valutare il rischio di avere problemi di memoria e di attenzione, il secondo invece può aiutarvi invece a comprendere se avete problemi di ansia e di depressione.
ISTRUZIONI QUESTIONARIO
Rispondete alle domande con la risposta che secondo voi meglio riflette la frequenza con cui un determinato fenomeno si è ripetuto, nell’arco degli ultimi 6-12 mesi.