La diagnostica per immagini, o imaging, indica tutte le modalità di formazione delle immagini biomediche utilizzate a scopo diagnostico, comprende la radiologia, sia convenzionale sia digitale, la tomografia computerizzata, l’ecografia, la risonanza magnetica, le procedure di tipo terapeutico-radiologico guidate dalle stesse modalità che vanno sotto il nome di radiologia interventistica.
Le varie tecniche di diagnostica per immagini utilizzano l’energia fornita da una sorgente e misurano, in linea di principio, l’interazione fra questa energia e l’organo di cui si vuole ottenere un’immagine, definito organo bersaglio. Quando l’energia prodotta dalla sorgente, propagandosi nello spazio (fenomeno della radiazione), incontra l’organo bersaglio, una parte viene riflessa all’indietro, una parte viene rifratta, cioè si propaga attraverso il bersaglio modificando in generale le sue caratteristiche, e una parte viene in qualche modo assorbita dall’organo bersaglio stesso. Lo studio quantitativo delle caratteristiche dei suddetti fenomeni fisici (riflessione, rifrazione e assorbimento), che variano al variare dei tessuti e del tipo di energia (e quindi della tecnica di diagnosi), permette la formazione dell’immagine su un idoneo supporto.
Le tecniche di imaging sono fortemente caratterizzabili sulla base della risoluzione dei dettagli e del contrasto con il quale rivelano differenti tipologie di tessuti. La risoluzione, genericamente ma con riferimento a un determinato sistema fisico, è il parametro che precisa la capacità del sistema di rilevare il più fine dettaglio possibile ai fini per i quali esso è stato costruito.
Presso il nostro centro è possibile effettuare:
- Ecografie Internistiche
- Ecografie Ginecologiche
- Ecocolordoppler carotideo
- Ecocolordoppler aorta addominale, renale e penieno
- Ecocolordoppler arterioso e venoso
- Ecografia mammaria
- Mammografia Digitale Diretta
- Moc ad ultrasuoni
- Agobiopsia ecoguidata tiroidea
- Agobiopsia ecoguidata mammaria
- Elettrocardiogramma
- Elettrocardiogramma sotto sforzo
- Elettromiografia arti inferiori e superiori
- Potenziali evocati
- Holter cardiaco e pressorio
- Ecocardiogramma color doppler
- Radiologia generale
- Risonanza magnetica articolare
- Ortopanoramica
- Polisonnografia
Un po’ di storia…
Le origini della diagnostica per immagini sono riconducibili a una data di nascita ben precisa, il 22 dicembre 1895, quando W.C. Röntgen eseguì la prima radiografia, per dimostrare che tra le proprietà fisiche delle nuove radiazioni da lui chiamate ‘X’ vi era anche quella di attraversare i corpi solidi, consentendo in tal modo di vedere l’interno del corpo umano senza bisogno di sezionarlo. La scoperta dei raggi X fu solo la prima delle molte tappe dell’evoluzione tecnologica della diagnostica per immagini. A essa sono seguite, per ricordarne solo alcune, quelle della tomografia computerizzata, resa possibile dall’applicazione dell’informatica alle tecniche di elaborazione delle immagini, dell’ecografia e della risonanza magnetica. Le varie tecniche di imaging hanno peculiarità e prestazioni distinte fra loro. Bisogna per altro ricordare che ciascuna di esse presenta dei limiti di ‘potenzialità informativa’, per cui, almeno al momento, si può escludere che una metodica sia in grado di soppiantare tutte le altre. Questa constatazione ha di fatto determinato il passaggio dall’approccio ‘monofasico’ della radiologia tradizionale all’attuale approccio ‘polifasico’, che prevede l’apporto integrato delle varie metodiche e ha portato alla realizzazione dei dipartimenti di diagnostica per immagini, dotati di sistemi digitalizzati per la gestione della mole sempre crescente di informazioni disponibili.
- La prima tecnica di diagnostica per immagini a essere scoperta e utilizzata è stata la radiologia, la cui nascita è legata alla scoperta, dovuta a W.C. Röntgen (1895), della proprietà dei raggi X di attraversare il corpo umano e di impressionare l’emulsione di una pellicola fotografica. L’evidenza radiologica delle strutture del corpo umano e di eventuali loro condizioni patologiche si basa sull’esistenza di differenze di contrasto tra tessuti diversi, cioè sul fatto che i vari tessuti hanno caratteristiche di trasparenze diverse al passaggio dei raggi X;
- Nei più di cento anni trascorsi dalla nascita della radiologia, i progressi tecnologici e metodologici sono stati notevolissimi.Uno dei progressi tecnologici maggiori si è avuto con l’applicazione dell’informatica alla radiologia, grazie alla quale è possibile sia ottenere immagini radiologiche su una superficie sensibile che riproduce l’immagine stessa su uno schermo televisivo, anziché su una pellicola convenzionale, sia disporre di sistemi di trattamento automatico di pellicole e immagini;
- A partire dagli anni Settanta, si è assistito a uno straordinario progresso della diagnostica per immagini, dapprima con l’avvento della ecografia e della tomografia computerizzata, poi con quello della risonanza magnetica. L’ecografia sfrutta il principio della riflessione delle onde ultrasonore, che è alla base dell’ecoscandaglio. I primi apparecchi, seppure ingombranti e poco maneggevoli, consentivano tuttavia di differenziare facilmente formazioni prive di echi, perché a contenuto liquido, quali le cisti, da formazioni ricche di echi, perché solide, come i tumori. Il progresso tecnologico ha poi messo a disposizione apparecchi sempre più perfezionati, capaci di fornire immagini ricche di dettaglio. Alla informazione ecografica è stata associata quella velocimetrica e flussimetrica vascolare (eco-color-doppler), così da ottenere informazioni di determinante interesse diagnostico di tipo non solo morfologico, ma anche funzionale, riguardante il flusso vascolare e la perfusione di organi o lesioni. Per la diffusione delle apparecchiature e la notevole potenzialità diagnostica, l’ecografia, sotto forma sia di ecotomografia convenzionale sia di eco-color-doppler, trova largo impiego in numerosi settori della medicina, quali la cardiologia, l’ostetricia e la ginecologia, l’urologia, la gastroenterologia, la pediatria, le affezioni muscolo-tendinee;
- La tomografia computerizzata (TC), dettaanche TAC si fonda sulla ricostruzione, operata dal calcolatore, delle densità degli strati del corpo umano che viene attraversato da un fascio collimato di raggi X. Anche in questo settore il progresso tecnologico è stato notevolissimo, e dai primi apparecchi che eseguivano una rotazione intorno al paziente in diversi minuti si è passati a quelli attuali, che hanno un tempo di rotazione dell’ordine delle frazioni di secondo. La tomografia computerizzata è stato il primo esame non invasivo con cui si sono potute eseguire indagini all’interno della scatola cranica; dopo le prime esperienze e indicazioni d’impiego, la metodica si è ampiamente diffusa, e per la sua elevatissima risoluzione e il notevole contrasto costituisce oggi l’indagine principe in numerose condizioni patologiche, non soltanto del cranio e del torace, nelle quali l’ecografia non dà indicazioni, a causa degli artefatti provocati rispettivamente dall’aria nei polmoni e dall’osso nel cranio, ma anche dell’addome e degli arti;
- Ultima nata delle tecniche di diagnostica per immagini è la risonanza magnetica (RM). Un vantaggio non indifferente della ecografia e della risonanza magnetica, rispetto alla radiologia e alla tomografia computerizzata, che fanno uso di raggi X, è che le prime non usano radiazioni ionizzanti e sono pertanto del tutto prive di effetti biologici; non comportando quindi alcun rischio per il paziente, possono essere utilizzate anche in pazienti molto giovani e in gravidanza.