Scompenso cardiaco, sensibilizzare la popolazione per attivare una prevenzione adeguata
Informare, sensibilizzare e prevenire in maniera efficace lo scompenso cardiaco, grazie soprattutto all’adozione di stili di vita sani. Questo è l’obiettivo delle Giornate europee dello scompenso cardiaco, iniziativa promossa dalla Società…
Informare, sensibilizzare e prevenire in maniera efficace lo scompenso cardiaco, grazie soprattutto all’adozione di stili di vita sani. Questo è l’obiettivo delle Giornate europee dello scompenso cardiaco, iniziativa promossa dalla Società Europea di Cardiologia (ESC) e sostenuta in Italia dall’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (ANMC0), dalla Società italiana di cardiologia (SIC) e dal Gruppo italiano di cardiologia riabilitativa (GICR). Cardiologie aperte, iniziative di piazza, incontri pubblici e altre iniziative si svolgeranno nel mese di maggio in tutto il paese, con lo scopo di portare maggiore consapevolezza su questa patologia, che nonostante interessi 1 milione di persone in Italia è, tra le malattie cardiovascolari meno note.
Ogni anno 500 ricoveri ospedalieri al giorno sono causati proprio da questa patologia, e si stima che i casi raddoppieranno entro il 2030. Con queste premesse, la prevenzione diventa veramente l’arma più importante per evitare lo scompenso, insieme a molte altre patologie cardiovascolari. «Oltre alla prevenzione anche la diagnosi tempestiva, attraverso l’individuazione precoce dei fattori di rischio, permette di rallentare il decorso della patologia. Inoltre, grazie all’innovazione, noi specialisti oggi possiamo disporre di nuove terapie farmacologiche in grado di migliorare la sopravvivenza dei nostri pazienti» spiega Massimo Piepoli, della Società Europea di Cardiologia (ESC). Lo scompenso cardiaco costituisce anche un importante problema di salute pubblica, in continuo aumento dato l’invecchiamento della popolazione. «Proprio perché è una patologia a elevata morbilità e mortalità, essa genera una spesa totale di circa 3 miliardi €/anno. Basti pensare che la durata media di un ricovero per scompenso cardiaco è di 10 giorni, per un totale di 1.650.000 giornate ogni anno. Il ricovero in ospedale dei pazienti ‘acuti’ assorbe, inoltre, circa il 70% dei costi globalmente sostenuti per questa malattia che ad oggi interessa l’1,7% della popolazione italiana. Per questo è fondamentale continuare a investire nella corretta informazione e sensibilizzazione della popolazione» afferma Luca Baldino, direttore generale Ausl Piacenza. Gli esperti inoltre sottolineano l’importanza nella gestione quotidiana del paziente scompensato del ruolo del caregiver, e di una rete di ambulatori dedicati, capaci di garantire i percorsi diagnostici e terapeutici più adeguati nelle varie fasi della malattia.
Comunicato stampa
Fonte Doctor33: https://bit.ly/2YylLJY