Pollini più cattivi in città, un tormento per il 45% degli italiani che soffrono di allergia
Con le belle giornate la rinite allergica si fa sentire pesantemente e l’inquinamento urbano può peggiorare le cose
Scoppia il caldo e i pollini escono allo scoperto: un tormento per quel 45 per cento di italiani che, secondo una recente indagine di Anifa (Associazione nazionale dell’industria farmaceutica dell’automedicazione), soffre di questa allergia stagionale. Passate le piogge, ora arriva il peggio, soprattutto per chi vive in città: l’inquinamento urbano renderebbe infatti i pollini più aggressivi.
INQUINAMENTO E ALLERGIE – «Gli inquinanti si attaccano alla superficie dei pollini alterando il loro potenziale antigenico, e inducono un’infiammazione delle vie aeree che aumenta la permeabilità delle mucose – spiega Renato Gaini, direttore della Clinica otorinolaringoiatrica dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca -. Nell’ultimo decennio gli allergici in alcune zone d’Italia sono passati dal 5 al 20%: quasi un italiano per famiglia». Non a caso è ormai evidente che tra i fattori che possono favorire lo sviluppo di allergie, oltre alla predisposizione genetica, rientra l’inquinamento ambientale: le allergie sono più diffuse nei paesi più industrializzati e nelle grandi città. E possono colpire chiunque e insorgere a qualunque età, non sono infatti rari i casi persone che iniziano ad avere manifestazioni allergiche in età adulta o addirittura in vecchiaia.
SINTOMI E CURE – I sintomi che devono indurre a sospettare un’allergia ai pollini sono molto caratteristici e comprendono starnuti, naso gocciolante, lacrimazione, prurito nasale e agli occhi. Come conferma anche la recente indagine di Anifa secondo la quale il disturbo che più assilla gli italiani è rappresentato dagli starnuti (80% del campione) seguito da gocciolamento nasale (58%), lacrimazione (55%), prurito nasale e oculare (rispettivamente 54% e 52%), congestione nasale e occhi lucidi (48% e 42%), tosse (38%). A questi disturbi fisici si possono poi accompagnare stanchezza eccessiva, lamentata soprattutto dalle donne, e irritabilità, più comune negli uomini. Se non si è già corsi ai ripari per contrastare questi fastidiosi sintomi, ora più che mai è meglio non perdere tempo. In generale, sempre secondo i recenti dati di Anifa, 7 italiani su 10 si affidano ai farmaci di automedicazione, quelli senza ricetta riconoscibili dal bollino rosso che ride. Seguono i medicinali da prescrizione (64%), i prodotti omeopatici/erboristici (40%) e i vaccini (38%). «Ad oggi le terapie disponibili per contrastare l’allergia consentono più che altro di gestirne gli effetti – sottolinea Gaini – Infatti, i farmaci che vengono utilizzati hanno prevalentemente lo scopo di ridurre la risposta infiammatoria». I prodotti più gettonati sono antistaminici, vasocostrittori e preparati per l’igiene nasale.
Antonella Sparvoli
Fonte: www.corriere.it