Monitorare h24 il cuore possibile grazie a un microchip wireless
Un microchip wireless è stato impiantato con successo nel cuore di un ultrasettantenne con insufficienza cardiaca dal professor Filippo Crea presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma.
L’attività cardiaca del paziente, dimesso il giorno dopo l’operazione, potrà adesso essere monitorata costantemente a distanza dai cardiologi. L’impianto del microchip, dal nome V-Lap e fornito dalla società Vectorious, avviene con un intervento mininvasivo di circa un’ora. Si tratta del primo microcomputer wireless al mondo per il monitoraggio cardiaco che rappresenta un’opportunità nella gestione dei pazienti scompensati.
«Dovremo ovviamente prima dimostrarne l’efficacia e la sicurezza a lungo termine» spiega Crea. Il dispositivo viene inserito nel setto interatriale ed è dotato di una batteria ricaricabile sempre in modalità wireless attraverso una fascia indossabile, grazie alla quale il paziente potrà inviare i dati registrati. In questo modo è possibile prevenire pericolosi scompensi, che altrimenti richiederebbero un ricovero ospedaliero. Questo intervento, secondo in Italia dopo quello di Firenze eseguito da professor Carlo di Mario e terzo in Europa, fa parte della sperimentazione clinica internazionale Vectorious, che coinvolge attualmente Germania e Italia, a cui seguiranno Inghilterra e Israele, e che darà i primi risultati in due anni.
Lo scompenso cardiaco rappresenta la prima causa di ricovero ospedaliero in Italia e colpisce una persona su 10 dopo i 65 anni. Nonostante il monitoraggio del paziente tramite visite periodiche, si può avere un’alterazione improvvisa dell’attività cardiaca tale da determinare il ricovero. Una sequenza di eventi che potrebbe essere evitata proprio grazie al microchip. Monitorando il cuore 24 ore su 24 sarà possibile modificare la terapia del paziente non solo al bisogno, ma anche in tempo reale. «Se il trial darà risultati positivi, consentirà un potenziale balzo in avanti nell’ambito della telemedicina e della medicina personalizzata» conclude Crea.
Fonte Doctor33: https://bit.ly/2SmDBh5