L’associazione #IoCosì e la riflessione sul farmaco “blocca pubertà” Le parole del Responsabile del welfare Vito Monti e l’intervento della Presidente Sara Manfuso a Canale5
Fa molto discutere la messa in commercio del farmaco “blocca pubertà”, la triptorelina è stata autorizzata dall’agenzia italiana del farmaco per i bambini che presentano disforia di genere.
L’incapacità di accogliere con favore il progresso scientifico capendo che può offrire soluzioni in grado di migliorare significativamente la qualità della vita o, addirittura, di salvarne rappresenta un limite culturale significativo del nostro Paese.
Quello che prontamente ed erroneamente è stato definito il “farmaco gender” offre la possibilità a coloro che sono in età pubere di bloccare temporaneamente, dunque reversibilmente, il proprio sviluppo sessuale per affrontare in quel lasso di tempo un percorso che consenta loro di elaborare al meglio il disagio che vivono e che, nelle forme più gravi, può indurre a patologie di enorme gravità o al suicidio.
Chiaramente la prescrizione del farmaco deve passare attraverso la valutazione attenta e scrupoloso dello psicologo e monitorata durante tutto il periodo di somministrazione.