Invecchiamento cerebrale fisiologico e patologico
Affermava Cicerone che “senectus est morbus” cioè che “la vecchiaia è di per sè una malattia”. Pur non potendo del tutto confutare l’affermazione di questo illustre personaggio, possiamo però dire che oggi la medicina ci offre tutta una serie di conoscenze su come “invecchiare bene” anche dal punto di vista cerebrale insieme a strumenti per potenziare le nostre funzioni cognitive nell’età adulta e senile. Allo stesso tempo disponiamo oggi di interventi terapeutici per cercare di rallentare il passaggio – che in molte persone purtroppo si verifica – dall’invecchiamento cerebrale fisiologico a quello patologico , processo quest’ultimo che può portare prima a deficit cognitivi isolati e poi allo sviluppo di una franca demenza.
Uno stile di vita sano, l’esercizio fisico, attività intellettualmente stimolanti, una alimentazione corretta, il controllo dei rischi vascolari ed altri ancora, sono fattori importanti per invecchiare bene e cercare di contrastare il passaggio da un invecchiamento cerebrale fisiologico ad uno patologico.
La valutazione e la diagnosi di un disturbo di memoria o di un declino cognitivo, a cui potrà seguire un intervento farmacologico e/o riabilitativo, prevedono un percorso basato su queste quattro successive fasi:
1) Valutazione neurologica e neuropsichiatrica: inizia con una approfondita intervista al paziente e ai familiari insieme alla raccolta della storia clinica, segue poi l’esame obiettivo del paziente, la visione di esami già eseguiti dal paziente, la prescrizione di eventuali altri esami neuroradiologici, ematochimici etc.
2) Valutazione neuropsicologica: costituisce un indispensabile strumento diagnostico sia nella fase di check-up per la prevenzione del declino cognitivo e sia dopo per potere formulare una diagnosi precisa sul tipo di deficit cognitivo o di demenza da cui può essere affetta una persona.
3) Prevenzione e terapia farmacologica : Lo spettro di intervento è molto ampio comprendendo sia gli accertamenti diagnostici mirati alla prevenzione e alla cura dei fattori di rischio che possono favorire il passaggio da un invecchiamento cerebrale fisiologico ad uno patologico , sia la cura mediante farmaci dei disturbi cognitivi e comportamentali associati al declino cognitivo.
4) Riabilitazione neuropsicologica: comprende a sua volta tre settori:
- attività finalizzate a potenziare la memoria o altre funzioni cognitive in persone con iniziali disturbi ma senza demenza.
- Attività di riabilitazione cognitiva sui soggetti con demenza per rallentare il declino cognitivo
- interventi psicoeducativi e di supporto ai caregiver dei soggetti con demenza per la gestione dello stress e delle condotte comportamentali delle persone che devono assistere.
E’ possibile per il momento prendere un appuntamento con il Prof. Carlo Blundo, direttore dell’Ambulatorio di Neurologia, Psichiatria e Neuropsicologia, il Venerdì pomeriggio dalle ore 14.00