Influenza, allarme Mmg su carenza vaccini. A Natale rischio ospedali pieni
«La curva che segnala l’aumento dei contagi influenzali continua a crescere e le dinamiche dei modelli statistici danno come culmine dell’epidemia proprio il periodo natalizio o quello immediatamente successivo. Osserviamo però che il 22 dicembre è sabato, il 23 domenica, il 24 prefestivo il 25 e 26 festivi, il 27 è già giovedì e qualche medico di famiglia forse non ci sarà, poi c’è Capodanno. Il problema crediamo non sarà degli assenti ma di chi non ha saputo programmare le scorte di vaccino antinfluenzale». L’allarme sul picco epidemico che ci attende a fine anno viene rilanciato praticamente all’unisono dal segretario Fimmg Silvestro Scotti e dal presidente della Società di medicina generale Claudio Cricelli al 35° Congresso Simg, a una conferenza stampa presenti i presidenti di Fnomceo Filippo Anelli ed Enpam Alberto Oliveti.
La notizia da cui si parte è positiva, c’è un incremento di italiani che si fanno vaccinare rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo conferma Scotti (Fimmg): «Quest’anno gli italiani e i loro curanti hanno mostrato un rapporto fiduciario senza precedenti. Ma proprio sul più bello buona parte d’Italia è senza vaccini. La campagna è partita a fine ottobre, abbiamo ancora un mese davanti, la domanda di antinfluenzale è superiore alle attese. Provocatoriamente proporrò nella mia Napoli (Scotti è anche presidente dell’Ordine dei Medici partenopeo ndr) che, ove le Asl non ce ne dessero più, noi medici di famiglia acquistiamo i vaccini per somministrarli almeno ai pazienti più bisognosi tra i rimanenti, magari a prezzo calmierato di 10 euro dalle farmacie, e chiediamo il rimborso al Servizio sanitario». Il segretario Fimmg ricorda che le gare per l’approvvigionamento nei vaccini sono effettuate ogni due anni, «anche questo è un punto sul quale occorrerebbe trasparenza, come possiamo aspettarci un cambio negli obiettivi vaccinali da un anno all’altro se la temporizzazione è biennale? In ogni caso, in presenza di criteri economico-centrici su un tema come l’epidemia influenzale noi medici di famiglia non siamo disposti a sobbarcarci responsabilità di eventuali fallimenti, nei giorni in cui gli ospedali saranno intasati».
Altro tema importante: gli assistiti chiedono specifici vaccini, ad esempio quello a quattro componenti «che gli anni scorsi era acquistato in quantità minori dalle Asl ed arrivava sì e no al 30% della provvista. Di fronte alla maggior richiesta – afferma Cricelli – abbiamo scoperto che il produttore aveva dato fondo alle scorte e siamo in attesa della nuova produzione che arriverà dall’Est Europa». Intanto però il virus non starà ad aspettare. E la tempesta perfetta si approssima. «Oltre che darci la curva sull’incidenza dei casi, per incoraggiare una cultura vaccinale, a partire da chi i fabbisogni di antinfluenzale li determina in ambito Asl, la rete Influnet dovrebbe darci la relazione statistica tra numero di vaccinati e numero di casi di influenza, pesata per regione. Sarebbe un primo straordinario strumento di comprensione, un secondo strumento sarebbe la disponibilità di kit diagnostici del virus: servirebbero a capire tra i vaccinati quanto incide la patologia da cui si difendono, e il peso degli altri virus antinfluenzali, nel loro caso imputati di portare il “grosso” degli episodi febbrili invernali».
Mauro Miserendino
Fonte Doctor33: https://bit.ly/2Ec33BN