I farmaci anti-ipertensivi andrebbero presi prima di dormire. Ecco perché
Le persone che assumono anti-ipertensivi prima di andare a dormire hanno un minor rischio di morte o malattie causate da problemi cardiaci o dei vasi sanguigni rispetto ai soggetti che assumono i medicinali al mattino. Questo è quanto suggerisce uno studio pubblicato su European Heart Journal (Hygia Chronotherapy Trial) in cui più di 19.000 pazienti ipertensivi (età media 60,5 anni) sono stati randomizzati ad assumere il trattamento al momento di coricarsi o al risveglio. Durante un tempo mediano di 6,3 anni, 1.752 partecipanti hanno avuto un evento cardiovascolare (CV), compreso il decesso. In un’analisi aggiustata rispetto ai pazienti che hanno assunto i medicinali al risveglio, quelli che lo hanno fatto prima di dormire hanno avuto una riduzione del 45% del rischio di un outcome CV. Inoltre, questi pazienti hanno avuto un rischio minore anche dei singoli eventi CV.
Il rischio di morte si è ridotto del 66%, mentre quello di infarto del miocardio, ictus, rivascolarizzazione coronarica e scompenso cardiaco si è ridotto rispettivamente di 44%, 49%, 40% e 42%. I dati della misurazione ambulatoriale della pressione arteriosa (PA) di 48 ore, mostrano una PA media significativamente più bassa durante il giorno e la notte e una diminuzione maggiore di notte nei pazienti che hanno assunto i farmaci prima di coricarsi. Inoltre, una progressiva riduzione della pressione sistolica (PS) notturna è risultata il predittore più significativo di una riduzione del rischio CV.
Lo studio è parte del Hygia Project che coinvolge 40 centri di assistenza primaria nel Galician Social Security Health Service nel nord della Spagna e guidato da Ramón Hermida, della Universidade de Vigo. «L’ingestione al mattino è stata la raccomandazione più comune da parte dei medici basata sull’obiettivo fuorviante di ridurre i livelli di PA mattutina» afferma Hermida, che spiega come i risultati di questo studio e quelli precedentemente riportati nel progetto indichino che i livelli medi di PA mentre si dorme e l’abbassamento di quella notturna sono i marker di PA più significativi per il rischio CV. «Il monitoraggio ambulatoriale 24 ore su 24 della PA dovrebbe essere la modalità raccomandata per diagnosticare la vera ipertensione arteriosa e per valutare il rischio di malattie CV» afferma, e spiega che la riduzione della PS media durante il sonno insieme all’aumento del declino relativo della PA verso modelli più normali sono significativamente protettivi e costituiscono un nuovo obiettivo terapeutico per ridurre il rischio CV.
Eur Heart J. 2019 Oct 22. pii: ehz754. doi: 10.1093/eurheartj/ehz754.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31641769
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