Fascicolo sanitario, ecco come consultarlo da casa. Il prossimo step sarà renderlo “portatile”
Regolare le modalità d¡ accesso ai dati sanitari da parte dei cittadini e favorire la leggibilità reciproca dei vari fascicoli sanitari regionali. Sono due gli obiettivi dell’Agenzia per l’Italia Digitale, organo tecnico della Presidenza del Consiglio che con la circolare 3 del 2 settembre 2019 regola la procedura attraverso cui ogni italiano partendo dal portale nazionale fascicolosanitario.gov.it si collegherà ai propri dati, e in alcuni casi già può collegarsi. La circolare definisce come si entra nel sistema e cosa si può leggere dei dati sanitari. Ma in prospettiva mira a rendere “portabile¡” il fascicolo in altra regione se il cittadino si trasferisce, a capire cosa può offrire una struttura di monitoraggio nazionale ¨C ad esempio in caso di malfunzionamento di un sistema di accoglienza dati regionale, e a dettare regole su come si indicizzano i documenti del fascicolo: referti, verbali di pronto soccorso, lettere di dimissione, patient summary o profilo sanitario sintetico che i medici di famiglia e i pediatri saranno chiamati a scrivere, dossier farmaceutico, consenso o diniego alla donazione degli organi e tessuti. Ma attenzione, la circolare Agid ricorda anche come nel Fse siano leggibili pure ricette ed impegnative per visite ed esami specialistici ed altri documenti non obbligatori¡ di cui però la singola regione può imporre l’integrazione, come le prenotazioni, le cartelle cliniche, le schede di assistenza domiciliare, i piani diagnostico terapeutici, le schede residenziali, i vaccini, i certificati medici, le esenzioni, le protesi e persino il taccuino personale dell’assistito, improponibile senza accesso autonomo del cittadino al suo Fse.
Regolare le modalità d¡ accesso ai dati sanitari da parte dei cittadini e favorire la leggibilità reciproca dei vari fascicoli sanitari regionali. Sono due gli obiettivi dell’Agenzia per l’Italia Digitale, organo tecnico della Presidenza del Consiglio che con la circolare 3 del 2 settembre 2019 regola la procedura attraverso cui ogni italiano partendo dal portale nazionale fascicolosanitario.gov.it si collegherà ai propri dati, e in alcuni casi già può collegarsi. La circolare definisce come si entra nel sistema e cosa si può leggere dei dati sanitari. Ma in prospettiva mira a rendere “portabile¡” il fascicolo in altra regione se il cittadino si trasferisce, a capire cosa può offrire una struttura di monitoraggio nazionale ¨C ad esempio in caso di malfunzionamento di un sistema di accoglienza dati regionale, e a dettare regole su come si indicizzano i documenti del fascicolo: referti, verbali di pronto soccorso, lettere di dimissione, patient summary o profilo sanitario sintetico che i medici di famiglia e i pediatri saranno chiamati a scrivere, dossier farmaceutico, consenso o diniego alla donazione degli organi e tessuti. Ma attenzione, la circolare Agid ricorda anche come nel Fse siano leggibili pure ricette ed impegnative per visite ed esami specialistici ed altri documenti non obbligatori¡ di cui però la singola regione può imporre l’integrazione, come le prenotazioni, le cartelle cliniche, le schede di assistenza domiciliare, i piani diagnostico terapeutici, le schede residenziali, i vaccini, i certificati medici, le esenzioni, le protesi e persino il taccuino personale dell’assistito, improponibile senza accesso autonomo del cittadino al suo Fse.
Fin qui, i fascicoli attivati sono 12,5 milioni e circa 260 milioni di referti digitalizzati. Ci sono 18 regioni che hanno attivato il fascicolo e stanno tra l’80 e il 100% della copertura (mancano Abruzzo Campania e Calabria), ma solo 11 aderiscono all’interoperabilità e solo Lombardia Toscana e Trentino hanno coinvolto il 100% dei sanitari. Inoltre solo Lombardia Val D’Aosta Triveneto e Toscana hanno propri sistemi per far accedere i cittadini, l’Emilia Romagna sta arrivando. I medici di famiglia sono coinvolti al 100% nella consultazione solo nelle regioni del Nord, in Puglia e Sardegna. Le regioni si sono date margini di autonomia su molti temi, a partire dal come attivare il Fse: si va preferibilmente online in Val d’Aosta, Trentino, Alto Adige, Puglia, Molise, Sardegna; l’alternativa, in genere sempre lo sportello Asl; in Veneto, Umbria, Marche e Basilicata la raccolta del consenso all’alimentazione e al trattamento dati, affidata al medico di famiglia; in Lombardia e Basilicata espressamente anche nelle farmacie; in Sicilia, Piemonte e Lazio in sportelli appositamente attivi nelle Asl e sul territorio. Attivato il Fse, l’assistito può accedere autenticandosi con le credenziali uniche ottenute dalla Pubblica Amministrazione (Spid) o con quelle ottenute attivando la Carta di identità elettronica o la Tessera sanitaria/Carta nazionale dei servizi ma in questi ultimi due casi ci vuole il lettore di smart card per accedere al sistema. Il sistema Ts-Anagrafe nazionale Assistiti individua la regione di appartenenza e il cittadino può consultare la lista dei propri documenti in base a parametri come la data di creazione. Di ogni documento si può visualizzare i dati generali, l’intero, oscurarlo a medici e altri sanitari, e in tal caso resta visibile all’assistito, che può revocare l’oscuramento quando vuole.
La circolare entra in gioco nel definire che accade quando l’assistito entra nello scaffale dei documenti. Per prima cosa, il sistema Ts verifica la Regione di assistenza (RDA) e grazie all’Infrastruttura Nazionale per l’Interoperabilità (Ini): se vi è già un sistema di accoglienza regionale l’ utente vi è reindirizzato senza dover reinserire username e password; se il sistema regionale non c’è o non è aggiornato, Ini consente l’accesso al Fse dell’assistito nel caso in cui ne gestisca l’indice dei metadati associati ai suoi documenti. Oltre a consultare i propri documenti il cittadino può visualizzare i tre consensi espressi, all’alimentazione del Fse, a consultarlo per il futuro e per il pregresso, e revocarne uno o più. Sono poi consultabili tutti gli accessi propri e degli operatori sanitari con data e ora, operazione eseguita, nome di chi ha eseguito l’accesso.
Fonte Doctor33