Diabete tipo 1 nei bambini, vaccinazione contro rotavirus si associa a una ridotta incidenza

Secondo uno studio pubblicato su Scientific Reports, la vaccinazione contro il rotavirus nell’infanzia si associa a una riduzione significativa dell’incidenza di diabete tipo 1 (DM1) in età pediatrica. «Alcuni recenti studi dimostrano che parti della struttura del rotavirus assomigliano o mimano le cellule immunitarie note per distruggere le isole pancreatiche nelle persone geneticamente predisposte. Inoltre, dati recenti suggeriscono che l’infezione da rotavirus, localizzata nell’intestino, può portare alla perdita della barriera intestinale, consentendo alle cellule immunitarie di attaccare le cellule del pancreas» spiega la coautrice Mary Rogers dell’Università del Michigan ad Ann Arbor, che assieme ai collaboratori ha usato i dati di oltre 1,4 milioni di bambini per verificare se il vaccino anti-rotavirus potesse ridurre il rischio di diabete tipo 1 nella popolazione pediatrica. E i risultati lo confermano: tra i bambini completamente vaccinati l’incidenza di DM1 è stata di 12,2 per 100.000 persone-anno (12,4 per le ragazze e 12,0 per i ragazzi), rispetto a 20,5 tra i coetanei parzialmente vaccinati e 20,6 tra quelli non immunizzati.
«Ciò rappresenta una riduzione del 41% dell’incidenza di DM1 nei bambini che hanno ricevuto l’intera serie di vaccinazione contro il rotavirus rispetto ai bambini che non hanno ricevuto il vaccino durante lo stesso periodo di tempo. In altri termini, la vaccinazione parziale non si associa a una riduzione significativa dell’incidenza di DM1» scrivono gli autori, precisando che, allo stesso modo, i bambini che hanno ricevuto l’intera serie di vaccinazioni anti-rotavirus hanno avuto una riduzione del 33% del rischio di diabete di tipo 1 rispetto ai bambini mai vaccinati. «Questi risultati sottolineano l’importanza che pediatri e medici di famiglia ribadiscano ai genitori l’importanza di completare la serie di vaccini raccomandata» riprende Rogers. E conclude: «La vaccinazione contro il rotavirus porta a un minor numero di ricoveri e di infezioni gravi. Quindi meno diarrea, meno vomito, meno pianti e sofferenze da parte dei piccoli pazienti, ma anche risparmio di denaro perché il bambino viene ricoverato in ospedale con minore frequenza, non dimenticando il rischio ridotto di diabete».Sci Rep. 2019. doi: 10.1038/s41598-019-44193-4
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31197227
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31197227
Fonte Doctor33: https://bit.ly/2LpCAnK