Non disponiamo ancora di un preciso quadro epidemiologico. L’endometriosi è tipica delle donne in età riproduttiva, più del 50% delle donne malate di endometriosi in Italia hanno tra i 29 ed i 39 anni. Nell’Unione Europea, si stima che l’endometriosi sia uno stato clinico che colpisce una donna su dieci.
Quante donne ne soffrono in Italia?
“Nel mondo si stima che il 5-10% delle donne in età riproduttiva soffrano di endometriosi; le percentuali crescono notevolmente fino al 35-50% se consideriamo donne affette da dolore pelvico cronico o con problemi di infertilità”.
Da che età può verificarsi?
“È una patologia tipica dell’età fertile, in quanto è mantenuta dall’azione degli ormoni estrogeni. La fascia di età più esposta è tra i 20 e i 30 anni. Se consideriamo che l’ipotesi più accreditata che possa spiegare l’origine di questa malattia è la teoria della mestruazione retrograda, cioè che una parte di quelle cellule endometriali che fuoriescono con il sangue durante la mestruazione attraverso la vagina possano refluire nella pelvi attraverso le tube di Fallopio e quindi venire a contatto con gli organi pelvici, direi che la prima mestruazione potrebbe segnare l’inizio della malattia. Occorre poi il tempo perché progredisca e manifesti una sintomatologia”.
Può persistere anche durante la menopausa?
“Può accadere. È vero, essendo l’endometriosi alimentata dagli estrogeni, verificandosi in menopausa una mancata produzione di tale ormone da parte delle ovaie, il disturbo dovrebbe cessare. Ma per una bassa percentuale, intorno al 3%, la malattia resta attiva per l’azione di estrogeni prodotti dai tessuti periferici (cute e tessuto adiposo) o spesso per l’assunzione di terapia ormonale sostitutiva”.
Quali sono i campanelli d’allarme più comuni?
“La dismenorrea in primis, cioè il dolore con crampi e fitte acute al basso ventre durante le mestruazioni, che a volte si accompagna a nausea e vomito e costringe le donne a letto anche per intere giornate. Questo è certamente il sintomo più diffuso, presente in otto donne su dieci, ma anche il dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia), meno frequente, può costituire un segnale della malattia. Tra i sintomi che possono far sospettare questa patologia c’è anche la dischezia, il dolore alla defecazione in corrispondenza del ciclo, e i dolori durante l’ovulazione, tra una mestruazione e l’altra”.