Gravidanza e artrite reumatoide: percorso clinico ottimale riduce rischio di eventi avversi
Le gestanti affette da artrite reumatoide (AR) che seguono un percorso clinico e terapeutico ben preciso hanno un rischio di eventi gravidici avversi simili alla popolazione generale, mentre in quelle meno aderenti la prognosi peggiora in modo significativo. Sono queste le conclusioni emerse da uno studio pubblicato su Arthritis Care and Research firmato da Carlo Alberto Scire dell’Università di Ferrara e colleghi.
«I nostri risultati suggeriscono che l’adesione a una gestione ottimale della gravidanza dovrebbe essere perseguita il più possibile nelle donne con AR che rimangono incinte» afferma il ricercatore, sottolineando che è fondamentale fornire uno strumento per la stratificazione del rischio che serva a sviluppare piani di gestione clinica capaci di migliorare gli esiti favorevoli della gravidanza tra le donne con AR. A tale scopo gli autori hanno sviluppato un gruppo di sette indicatori di qualità dell’assistenza sanitaria (HCQI) nelle gestanti con AR, raggruppandoli in tre percorsi: diagnostico (test di laboratorio del sangue, imaging muscolo-scheletrico, test di anticorpi antifosfolipidi, anticorpi antinucleari o test anti-ENA); terapeutico (nessuna esposizione o washout di metotrexato/leflunomide, nessuna esposizione a farmaci antireumatici biologici modificanti la malattia) e follow-up prenatale (almeno una visita reumatologica).
Il secondo passo è stata la validazione degli indicatori HCQI in 443 gestanti con AR, 141 delle quali hanno ricevuto cure aderenti al percorso clinico prestabilito, e 6.097 gravide sane. Così facendo, i ricercatori hanno scoperto che l’aderenza al percorso clinico ideale si associa a probabilità di eventi gravidici avversi oppure di aborto spontaneo e morte perinatale inferiori rispettivamente del 40% e del 60% rispetto al gruppo di controllo. «L’associazione significativa tra percorso terapeutico ideale e riduzione del rischio di eventi avversi durante la gestazione suggerisce che con ogni probabilità nelle donne non aderenti l’artrite reumatoide non era trattata in modo adeguato» conclude Scire.
Arthritis Care Res. 2020. Doi: 10.1002/acr.24116
https://doi.org/10.1002/acr.24116
Fonte Docotor 33