Antibiotici e alimenti “speciali”, Eurispes: dati allarmanti, gli italiani scelgono il fai-da-te
Boom di consumi di alimenti “speciali”, in particolare i gluten-free, ma non per colpa delle intolleranze, e un allarmante ricorso a farmaci antibiotici senza che ci sia la prescrizione del medico. Questi alcune tendenze che emergono dal 31° Rapporto Italia Eurispes che affronta temi molto vari e dedica alcune schede “fenomenologiche” a diversi altri temi di stretta attualità tra cui anche l’uso dei farmaci e l’alimentazione. L’indagine campionaria, spiega la nota stampa dell’Istituto, è stata realizzata su un campione stratificato in base alla distribuzione della popolazione per sesso, classe d’età ed area geografica risultante dai dati dell’ultimo Censimento Istat. Le risposte raccolte in merito all’uso di farmaci, secondo il rapporto, sono “allarmanti per quanto riguarda l’assunzione di antibiotici, farmaci che dovrebbero essere prescritti dal medico”: quasi 4 italiani su 10 ammettono di prendere antibiotici senza prescrizione medica “qualche volta” (33%) e “spesso” (4,8%). Anche in questo caso, sono più numerose le donne (“spesso” il 6,7% contro il 2,8% degli uomini, “qualche volta” il 34% contro il 32,1%).
Il “fai-da-te” investe anche il consumo di prodotti alimentari speciali, cioè pensato per i soggetti che soffrono di disturbi legati all’alimentazione clinicamente diagnosticati: Quasi un quinto del campione (19,3%) dichiara di acquistare alimenti privi di glutine; tuttavia, solo al 6,4% è stata diagnosticata una intolleranza, mentre il 12,9% li assume senza essere intollerante. Il 18,6% compra prodotti senza lievito: il 4,6% è stato effettivamente riconosciuto intollerante, a differenza del 14% che ammette di non esserlo. Un quarto degli intervistati (26%) acquista prodotti senza lattosio, ma solo l’8,5% lo fa per una diagnosi di intolleranza. Dunque, molti italiani assumono alimenti speciali pur non avendo ricevuto una diagnosi di intolleranza dal proprio medico. Tendenza che si riscontra più tra le donne che tra gli uomini: il 15,1% compra cibi senza glutine a fronte del 10,6% degli uomini; il 19,4% senza lattosio (contro il 15,6%), il 15,6% senza lievito (gli uomini nel 12,4%). È stato poi esplorato l’uso degli integratori alimentari: il 10,5% ne fa uso abitualmente, il 46,5% qualche volta, il 43% mai. La percentuale femminile è quasi doppia rispetto a quella maschile (13,4% contro il 7,6%).
Il 45,5% del campione acquista integratori solo su indicazione del medico, il 28,3% di propria iniziativa, il 26,1% alterna le due situazioni. Un’altra scheda è dedicata all’omeopatia che, in Italia, secondo l’ultima rilevazione dell’Eurispes (2017), è tra le medicine non convenzionali la più diffusa. Nel Rapporto emerge che quando si decide di non affidarsi alla medicina allopatica, ci si orienta prioritariamente all’omeopatia, nel 76,1% dei casi, in seguito, alla fitoterapia (58,7%), all’osteopatia (44,8%), all’agopuntura (29,6%) e, infine, alla chiropratica (20,4%). In particolare, un pediatra su tre usa anche l’omeopatia. (SZ).
Fonte Doctor33: https://bit.ly/2WPf99S