Anziani e patologie cardiovascolari, ideale la sinergia tra strumenti tradizionali e nuove tecnologie
Dai risultati di un’indagine di HPS – AboutPharma and Medical Devices, presentati qualche giorno fa alla conferenza organizzata da Daiichi Sankyo Italia, emerge che nella gestione del paziente anziano a rischio cardiovascolare più di 3 medici su 10 preferiscono strumenti tecnologici quali wearable devices, app e telemedicina, e ben il 66% ritiene che l’uso sinergico di nuove tecnologie e strumenti tradizionali sia la soluzione più efficace; percentuale che sale al 70% nei medici tra 56 e 75 anni. L’indagine ha coinvolto oltre 450 cardiologi, generalisti, internisti e geriatri, allo scopo di capire quali siano gli strumenti patient-friendly da utilizzare per migliorare la gestione dell’anziano in area cardiovascolare, favorendo la promozione di corretti stili di vita.
«Le patologie cardiovascolari non solo rappresentano in Italia la prima causa di morte con il 35% dei decessi totali, ma comportano considerevoli costi diretti ed indiretti per il sistema sanitario nazionale» esordisce Ciro Indolfi, presidente della Società Italiana di cardiologia. E Lorenzo Mantovani, professore associato di igiene generale e applicata all’Università Bicocca di Milano, aggiunge: «L’età avanzata, cui si associano incrementi di incidenza e prevalenza di malattie croniche, è un determinante fondamentale di domanda di servizi sanitari. L’evoluzione demografica del nostro Paese prevede un progressivo invecchiamento della popolazione nei prossimi 25 anni». Precisa Graziano Onder, del Dipartimento malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento dell’Istituto Superiore di Sanità: «Nella gestione del paziente anziano il processo di cura va individualizzato sulle caratteristiche e necessità della persona, parte integrante dell’iter terapeutico».
Conclude Massimo Grandi, amministratore delegato Daiichi Sankyo Italia: «I dati presentati indicano che le nuove tecnologie possono aiutare anche le persone con problemi di salute, soprattutto se pazienti cronici. E l’approccio della nostra azienda va proprio in questa direzione, con l’impegno nell’innovazione farmacologica unito a programmi di ‘patient support’, per essere a fianco dell’anziano con problemi cardiovascolari».
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