Malattie cardiovascolari, rischio da consumo regolare di bevande zuccherate
Negli adulti di mezza età o più anziani, il regolare consumo bevande zuccherate è associato a un aumento di incidenza di dislipidemia, con livelli minori di colesterolo HDL e maggiori di trigliceridi. Allo stesso tempo però, il consumo cumulativo di bevande zuccherate ipocaloriche, così come quello di succhi di frutta, sembra non associarsi al rischio di dislipidemia, una condizione che si stima colpisca dal 40 al 50% degli adulti statunitensi. «I nostri risultati mostrano che ciò che mettiamo nel nostro bicchiere può contribuire a un maggiore rischio di malattie cardiovascolari attraverso il peggioramento dei livelli lipidici. La gestione dei livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue è un obiettivo importante e una strategia promettente per prevenire infarto e ictus» ha affermato Nicola McKeown, della Tufts University negli Stati Uniti, ultimo autore di uno studio osservazionale, pubblicato su Journal of the American Heart Association, che ha coinvolto quasi 6.000 partecipanti alla coorte Offspring e Generation 3 del Framingham Heart Study.
Dalle analisi dei dati dei partecipanti, seguiti per una media di 12,5 anni, classificati in base ai tipi e alla frequenza di bevande consumate e i cui livelli di lipidi sono stati misurati ogni 4 anni, è emerso che il consumo regolare di bevande zuccherate era associato a cambiamenti avversi nelle concentrazioni di lipoproteine e a un’incidenza aumentata di dislipidemie correlate a trigliceridi e colesterolo HDL. Rispetto ai partecipanti che ne avevano bevuto meno di una porzione al mese, gli individui nella coorte Offspring che avevano recentemente consumato una porzione al giorno di bevande zuccherate (più di 350 ml) hanno mostrato un’incidenza di trigliceridi elevati del 53% più alta e di colesterolo HDL basso del 98% più alta. Nonostante siano stati evidenziati alcuni cambiamenti avversi con il recente consumo di bevande dolcificate a basso contenuto di calorie, non è stata osservata alcuna relazione significativa tra il loro consumo a lungo termine e l’incidenza di dislipidemie. Inoltre, bere fino a 1,5 porzioni al giorno di succo di frutta al 100% non era associato a cambiamenti avversi nelle concentrazioni di lipoproteine o dislipidemie incidenti, anche se per i ricercatori è un argomento da approfondire. «Questi risultati sono coerenti con le attuali raccomandazioni di limitare il consumo di bevande zuccherate ed evidenziano la necessità di ulteriori ricerche per informare le raccomandazioni correlate al consumo di bevande zuccherate ipocaloriche e succhi di frutta» concludono.
J Am Heart Assoc. 2020. Doi: 10.1161/JAHA.119.014083
https://doi.org/10.1161/JAHA.119.014083
Fonte Doctor33