Trasfusioni post-parto: ecco i fattori del rischio emorragia
Secondo uno studio pubblicato su BJOG, vi è una tendenza crescente a effettuare trasfusioni massive post-partum, in particolare nelle donne con placentazione anomala. «L’emorragia ostetrica massiva, che richiede un trattamento con una trasfusione massiva, è una situazione che mette in pericolo la vita. Abbiamo voluto stimare l’incidenza, le tendenze nel tempo e i fattori di rischio per trasfusioni massive di sangue in pazienti ostetriche» afferma Lars Thurn, della Skanes Universitetssjukvard di Lund in Svezia, primo autore dello studio.
I ricercatori hanno analizzato i dati di tutte le donne che hanno partorito a Stoccolma, in Svezia, e che hanno ricevuto trasfusioni di sangue in seguito al parto dal 1990 al 2011, incrociando dati su gravidanze e parti dal registro nazionale svedese delle nascite con un database trasfusionale. La trasfusione di sangue massiva post-partum è stata definita come trasfusione di almeno 10 unità di globuli rossi dal momento del parto fino al giorno successivo. La coorte ha incluso in totale 517.874 parti. In 277 donne è stata praticata una trasfusione massiva, con un’incidenza del 5,3 per 10.000 parti, che è aumentata del 30% tra la prima e la seconda metà del periodo di studio. L’analisi dei dati ha mostrato che i principali fattori di rischio per l’effettuazione di tale trasfusione prima del parto sono stati placentazione anomala, pre-eclampsia, distacco della placenta e parto cesareo precedente.
I fattori di rischio al momento del parto, invece, sono stati rottura uterina, utero atonico e parto cesareo. «Abbiamo riscontrato una tendenza in aumento nella pratica della trasfusione massiva dopo il parto. Il rischio è risultato aumentato di più di 41 volte in donne con complicanze correlate alla placenta e di più di quattro volte in donne con cesareo pregresso. Una maggiore consapevolezza nel periodo prenatale per queste donne a rischio potrebbe migliorare la gestione delle stesse durante il parto e ridurre il tasso di trasfusioni massive» concludono gli autori.
BJOG 2019. Doi: 10.1111/1471-0528.15952
https://doi.org/10.1111/1471-0528.15952
Fonte Doctor33