Danno cardiaco da infarto, identificato un potenziale nuovo farmaco utile
Un nuovo farmaco potrebbe essere in futuro disponibile per il trattamento del danno cardiaco causato da un attacco di cuore, prendendo di mira il modo in cui il cuore reagisce allo stress. Uno studio, finanziato dalla British Heart Foundation (BHF), dal Medical Research Council e dal Domainex e pubblicato sulla rivista Cell Stem Cell, ha portato alla progettazione di una famiglia di potenziali nuovi farmaci, la cui sperimentazione clinica potrebbe iniziare già nel 2021-2022. Il farmaco blocca la proteina MAP4K4, nota per giocare un ruolo centrale nel modo in cui le cellule del muscolo cardiaco muoiono come risposta allo stress causato da un infarto. I segnali di stress aumentano in modo drammatico quando l’approvvigionamento di sangue, e quindi di ossigeno e nutrienti, viene ripristinato riaprendo l’arteria coronaria bloccata che ha causato l’attacco di cuore (come avviene tramite angioplastica).
I dati mostrano che MAP4K4 risultava attivata nei topi dopo un infarto e quando il farmaco era somministrato un’ora dopo che il flusso di sangue al cuore era ripristinato, imitando cosi ciò che potrebbe accadere in un contesto clinico, il danno cardiaco diminuiva del 60%. Inoltre i ricercatori hanno studiato l’effetto del farmaco sul muscolo cardiaco derivato da cellule staminali umane, vero punto di forza di questo studio. I risultati mostrano che le cellule erano protette dai segnali di stress causati da un attacco di cuore simulato in laboratorio. «Attualmente non sono disponibili terapie che affrontano direttamente il problema della morte delle cellule muscolari e questa sarebbe una rivoluzione nel trattamento degli attacchi di cuore» dice l’autore principale dello studio, Michael Schneider, del BHF Centre of Regenerative Medicine nel Regno Unito. «Uno dei motivi per cui molti farmaci hanno fallito negli studi clinici può essere che non sono stati testati su cellule umane prima della clinica. L’utilizzo di cellule umane e animali ci consente di essere più sicuri delle molecole che portiamo avanti» continua l’autore. «Sono necessarie ulteriori ricerche per perfezionare e testare i farmaci che possano bersagliare MAP4K4 prima di somministrarli a persone che hanno avuto un attacco di cuore» conclude Metin Avkiran, Associate Medical Director al BHF.
Cell Stem Cell 2019. doi: 10.1016/j.stem.2019.01.013
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30853557
Fonte Doctor33: https://bit.ly/2GDkbjM