Occhio secco, linee guida per un approccio mirato ed efficace

“La malattia dell’occhio secco può essere difficile da diagnosticare perché i sintomi variano e spesso si sovrappongono con altri disturbi oculari. Per questa ragione, anche lo specialista può essere portato a sottostimarne la severità e, se non tempestivamente individuata e correttamente trattata, la patologia può avere ripercussioni significative sulla vita delle persone” spiega il Professor Pasquale Aragona Direttore della Clinica Oculistica e del Centro di Riferimento Regionale per le malattie della superficie oculare del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Messina. “Stiamo parlando di una patologia cronica per la quale ancora non esiste una cura definitiva e, di conseguenza, la diagnosi precoce e una gestione appropriata del paziente sono importanti per diminuire il discomfort e migliorare la qualità della vista e della vita di chi ne è affetto.” Ma qual è la situazione nel nostro Paese? Una fotografia della realtà italiana viene da un’indagine condotta lo scorso anno da Edra e da cui è emerso che il 65% della popolazione intervistata aveva sofferto di disturbi oculari nel corso dei 12 mesi precedenti. Più in particolare, i sintomi riferiti con maggior frequenza includevano occhi secchi e arrossati, sensazione di corpo estraneo nell’occhio, bruciore, annebbiamento visivo, fastidio a sopportare la luce e prurito. Benché tutti questi sintomi siano riconducibili alla sindrome dell’occhio secco, il 50% delle persone intervistate non è stato in grado di identificare correttamente questa patologia. Da qui l’esigenza di migliorare le conoscenze su questo disturbo e di definire un percorso condiviso per un corretto approccio al paziente che ne è affetto. È con questo obiettivo che alcuni fra più autorevoli oftalmologi italiani impegnati nel settore si sono confrontati per delineare il profilo della sindrome dell’occhio secco nel nostro Paese in termini di prevalenza, diagnosi e trattamento. Questo lavoro, realizzato grazie al sostegno di Novartis, ha consentito di tracciare le linee per un approccio integrato, mirato ed efficace nella gestione e nella cura della patologia.