Fai il turno di notte? Il tuo Dna potrebbe non essere più in grado di ripararsi
Chi lavora di notte e dorme di giorno produce scarsa quantità di melatonina. Così il meccanismo che contrasta lo stress ossidativo non viene avviato e i danni non vengono riparati. I ricercatori suggeriscono di ricorrere a integratori di melatonina per i lavoratori a rischio.
I primi a venire in mente sono i medici e gli infermieri, ma ci sono anche gli operatori di call center, i poliziotti, i vigili del fuoco, gli operai e molti altri. A loro capita spesso di iniziare la giornata lavorativa quando gli altri la concludono. I turni di notte sono una inevitabile conseguenza di alcune professioni che però possono avere ripercussioni gravi sulla salute e aumentare anche il rischio di cancro.
Secondo uno studio pubblicato su Occupational & Environmental Medicine, lavorare fuori orario può infatti compromettere la capacità del Dna di riparare i danni dei naturali processi ossidativi delle cellule dovuti ai radicali liberi.
Tutto dipenderebbe dalla mancata produzione della melatonina, l’ormone che regolamenta un processo fondamentale per la salute dell’intero organismo: il meccanismo di riparazione del Dna chiamato riparazione per escissione di nucleotidi, (in inglese nucleotide excision repair). Quando i livelli di melatonina si abbassano, il meccanismo di riparazione non parte e i radicali liberi non vengono contrastati.
Non è la prima volta che i ricercatori cercano di capire le conseguenze sulla salute degli orari di lavoro anomali. In un precedente studio avevano trovato che nelle urine di chi lavora di notte e dorme di giorno ci sono concentrazioni basse di un sottoprodotto del Dna deputato a riparare i danni dello stress ossidativo, l’8-idrossi-deossiguanosina (8-OH-dG). E, lipotesi più plaudibile, era che ciò dipendesse dalla scarsa quantità di melatonina prodotta durante il sonno diurno.
Lo studio più recente ha fornite la conferma: esiste effettivamente un nesso tra la melatonina prodotta e i livelli di 8-OH-dG. I ricercatori hanno raccolto campioni di urine di 50 persone che lavorano con turni di notte e hanno misurato i livelli di melatonina e dell’ 8-OH-dG durante le ore di lavoro.
Scoprendo che entrambi i valori erano molto bassi. In particolare la concentrazione di 8-OH-dG durante gli orari di lavoro notturni è pari al 20 per cento di quella misurata in corrispondenza di una notte di sonno regolare (sette ore e mezza). Se non viene prodotta melatonina a sufficienza il processo di riparazione non viene avviato e a lungo andare i lavoratori notturni vengono esposti al rischio maggiore di ammalarsi anche di cancro.
«I nostri risultati – scrivono i ricercatori – indicano che, rispetto al sonno notturno, la riduzione della produzione di melatonina nei lavoratori durante i turni di notte è associata a una riduzione della secrezione di 8-OH-dG nelle urine. Il che comporta una ridotta capacità di riparare il danni ossidativi del Dna. Se questi effetti saranno ulteriormente confermati, si potrebbe ricorrere a integratori di melatonina per ridurre i danni del Dna potenzialmente cancerogeni tra i lavoratori».
Fonte HealthDesk: http://www.healthdesk.it/prevenzione/fai-turno-notte-tuo-dna-potrebbe-non-essere-pi-grado-ripararsi