Linfoma di Hodgkin in gravidanza: la gestione sicura di madre e bambino
Secondo un nuovo studio, il linfoma di Hodgkin può essere gestito in sicurezza anche durante la gravidanza. Lo scopo di Charlotte Maggen, del KU Leuven in Belgio, e colleghi è stato di valutare gli esiti ostetrici, la gestione prenatale e la sopravvivenza materna in pazienti con linfoma di Hodgkin diagnosticato durante la gravidanza. Lo studio, pubblicato su The Lancet Hematology, ha coinvolto 134 donne incinte affette dalla patologia registrate nel database dell’Internet Network on Cancer, Infertility and Pregnancy, che raccoglie i dati di 11 paesi. Il 42% delle donne (n=56) non ha ricevuto alcuna terapia per il tumore durante la gravidanza, mente il 4% (n=6) e il 54% (n=72) è stato sottoposto rispettivamente a radioterapia e chemioterapia, nella maggior parte dei casi il regime ABVD (doxorubicina, bleomycina, vinblastina e dacarbazina).
L’incidenza di neonati piccoli per età gestazionale non è stata diversa tra il gruppo di donne trattate con chemioterapia e il gruppo senza trattamento. Stesso risultato per l’ammissione nell’unità di terapia intensiva neonatale, mentre i percentili del peso sono stati più bassi tra i neonati esposti a terapia prenatale. Quando sono stati analizzati gli esiti materni sono state rilevate maggiori complicazioni ostetriche nelle pazienti sottoposte a terapia rispetto alle pazienti non trattate, soprattutto contrazioni (12% contro 7%) e rottura delle membrane (5% contro 0). Non è emersa invece alcuna differenza nella sopravvivenza tra 77 donne incinte e 211 donne non incinte sia in caso di linfoma allo stadio iniziale che avanzato.
Questi dati, come riportato dagli autori, suggeriscono che la chemioterapia prenatale o il rinvio del trattamento fino al postpartum in pazienti selezionate può essere preso in considerazione, con un regolare follow-up ostetrico per salvaguardare la crescita fetale. Gli esiti delle donne incinte non sembrano quindi essere peggiori rispetto alle pazienti non in gravidanza. «I problemi di prognosi materna non sono più un argomento per interrompere la gravidanza» ha dichiarato l’autore leader Frédéric Amant, del Netherlands Cancer Institute in Olanda. «Ci sono altre possibilità che sicuramente devono essere discusse in dettaglio con la donna, che implicano senza dubbio alcuni rischi, ma potrebbero dare risultati importanti» ha dichiarato Giovanni Codacci-Pisanelli, autore di un editoriale correlato insieme a Giuseppe Cimino, entrambi dell’Università la Sapienza di Roma.
Lancet Haematol. 2019 Nov;6(11):e551-e561. doi: 10.1016/S2352-3026(19)30195-4.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31564649
Lancet Haematol. 2019 Nov;6(11):e541-e542. doi: 10.1016/S2352-3026(19)30196-6.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31564648
Fonte https://bit.ly/2oZAFwN