Studio diagnostico Pantheon
  • Home
  • Studio
    • Chi siamo
    • Specialisti
    • Qualità/Codice Etico
    • Area Legale
    • Carta dei servizi
    • Statistiche soddisfazione cliente Anno 2018
  • Servizi
    • Ambulatorio di Neurologia, Psichiatria e Neuropsicologia
  • Convenzioni
  • MedNews
  • Contatti
  • Liste di attesa
  • Home
  • Studio
    • Chi siamo
    • Specialisti
    • Qualità/Codice Etico
    • Area Legale
    • Carta dei servizi
    • Statistiche soddisfazione cliente Anno 2018
  • Servizi
    • Ambulatorio di Neurologia, Psichiatria e Neuropsicologia
  • Convenzioni
  • MedNews
  • Contatti
  • Liste di attesa

Oncologia

Studio diagnostico Pantheon > Mednews > Oncologia
Ott3
00

All’Onu parte la lotta mondiale contro i super-batteri: il voto è unanime

By Redazione - Laboratorio,Microbiologia,Oncologia,Varie

1979332_onu

NEW YORK – Ci vorrà la collaborazione di tutti i governi del mondo, dell’industria farmaceutica, di quella agricola e di quella alimentare. Uno sforzo gigantesco che coinvolgerà l’intera società civile di tutto il mondo. Solo così potremo sconfiggere i nuovi nemici dell’umanità: batteri, virus e parassiti che hanno sviluppato una resistenza contro gli antibiotici e stanno esponendo l’umanità al rischio di tornare a una situazione sanitaria fragile come un secolo fa. Se il mondo non riuscirà a difendersi, ha stabilito uno studio britannico, nell’arco di una trentina d’anni le infezioni che resistono agli antibiotici uccideranno tanti esseri umani come fa il cancro. Già oggi si calcola che uccidano circa 700 mila persone all’anno.
Ma le Nazioni Unite hanno deciso di mobilitarsi. E lo hanno fatto con un summit al latere dell’apertura dell’Assemblea Generale, quando tutti i leader del nostro pianeta sono a New York. E’ stato il segretario generale Ban Ki moon in persona a inaugurare il summit contro la AMR (Anti Microbial Resistance) dicendo: “Questa è una realtà presente che riguarda tutto il mondo rurale e urbano, gli ospedali e le fattorie, le comunità e le scuole. Rischiamo di perdere la capacità di proteggere le nostre comunità da infezioni che una volta giudicavamo banali. La nostra lotta contro la malaria, l’aids, la tubercolosi potrebbe arenarsi davanti alla minaccia di questi parassiti. Tutto lo sforzo che abbiamo fatto e faremo per far emergere dalla povertà una larga parte dell’umanità potrebbe essere sconfitto da questi nemici”.

Il summit sull’AMR è stato solo il quarto nei 70 anni di vita dell’Onu dedicato a una questione che riguardi la salute (l‘ultimo è stati contro l’ebola). Tutti e 193 i Paesi che fanno parte dell’assise mondiale hanno firmato un accordo per cominciare a fare i primi passi concreti tutti insieme. Alcuni dei primi passi sono ovvi: assicurare le vaccinazioni per tutti, acqua pulita e servizi sanitari, oltre a un’accresciuta igiene negli ospedali così come negli allevamenti di animali. I nemici sono infinitesimamente piccoli e subdoli, ma il mondo ha deciso di lavorare per fermarli. L’alternativa è impensabile: ricadere in una realtà in cui un semplice parto cesareo, un’appendicite, una ferita qualsiasi, un’influenza, possono trasformarsi in un’infezione che ci potrebbe uccidere.

Fonte Il Messaggero: http://m.ilmessaggero.it/salute/news-1979332.html

 

Set28
00

Tumori, mille nuovi casi al giorno. In aumento tra le donne, in calo tra gli uomini

By Redazione - Ginecologia,Oncologia

Nel 2016 oltre 176 mila le diagnosi fra le italiane contro le 169 mila dell’anno prima, mentre quelle tra i maschi diminuiscono del 2,5%. Il rapporto “I numeri del cancro in Italia 2016” traccia un quadro in evoluzione della malattia. Carmine Pinto, presidente Aiom: “Il marcatore del cancro della prostata non va utilizzato per tutti, il rischio è la sovradiagnosi”

Ogni giorno in Italia circa 1.000 persone ricevono la diagnosi di tumore e in prevalenza si tratta di donne, colpite con più frequenza rispetto agli uomini. E’ uno dei tanti dati dell’ultimo censimento ufficiale realizzato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) e dall’Associazione Italiana Registri Tumori (Airtum) e in base ai quali i nuovi casi di tumore aumentano fra le donne e diminuiscono fra gli uomini. Nel 2016 le italiane colpite dalla malattia sono 176.200 (erano 168.900 nel 2015): in particolare quest’anno sono stimati 50.000 nuovi casi di tumore del seno(48.000 nel 2015). Un incremento che può essere in parte dovuto anche alla maggiore diffusione degli screening mammografici in alcune Regioni, che ha prodotto un aumento significativo dell’incidenza tra i 45 e i 49 anni. Per gli uomini, invece, si assiste a un fenomeno opposto, con 189.600 nuove diagnosi e un calo del 2,5% ogni 12 mesi (erano 194.400 nel 2015): perché i big killer iniziano a far meno paura, in particolare le neoplasie del polmone, prostata, colon-retto e stomaco. Ecco i dati più rilevanti della sesta edizione del volume “I numeri del cancro in Italia 2016” che fotografa l’universo cancro in tempo reale e che è stata presentata oggi all’Auditorium del Ministero della Salute.

I tumori più frequenti. Nel 2016 sono stimate complessivamente più di 365.000 nuove diagnosi di cancro. Escludendo i carcinomi della cute (non melanomi), il tumore più frequente, nel totale di uomini e donne, risulta quello del colon-retto con 52.000 nuove diagnosi stimate per il 2016 (29.500 uomini e 22.900 donne), seguito dal tumore della mammella con circa 50.000 nuovi casi; seguono il tumore del polmone con oltre 41.000 nuovi casi (27.800 uomini e 13.500 donne), della prostata con 35.000 nuove diagnosi e della vescica con circa 26.600 nuovi casi (21.400 tra gli uomini e 5.200 tra le donne). Negli uomini prevale il tumore della prostata che rappresenta il 19% di tutte le neoplasie diagnosticate; seguono quello del polmone (15%), del colon-retto (13%), della vescica (11%) e dello stomaco (4%). Tra le donne il cancro della mammella rappresenta il 30% delle neoplasie, seguito da colon-retto (13%), polmone (6%), tiroide (5%) e corpo dell’utero (5%).

Le differenze tra Nord e Sud.  Anche se la sopravvivenza aumenta e la qualità di vita dei pazienti migliora, le cose non vanno allo stesso modo ovunque. Dai confronti nazionali si conferma ancora una differenza nel numero di nuovi casi fra Nord e Sud. Infatti, il tasso d’incidenza standardizzato (sulla popolazione europea) per tutti i tumori è tra gli uomini più basso dell’8% al Centro e del 15% al Sud rispetto al Nord e per le donne del 5% e del 16% rispettivamente. “Da un lato al Meridione” sottolinea Lucia Mangone, Presidente Airtum “persistono fattori protettivi che rendono ragione di una bassa incidenza di alcune neoplasie. Dall’altro, la minore attivazione degli screening programmati al Sud spiega i valori di sopravvivenza che, per alcune sedi tumorali, rimangono inferiori a quelli registrati al Nord”. Per alcuni tumori (esofago, melanoma), però, si confermano tassi di incidenza doppi al Nord rispetto al Sud per entrambi i sessi. Per esempio, per il rene e la pelvi renale l’incidenza è marcatamente minore al Sud in entrambi i sessi, così come per il tumore della prostata che continua a far registrare tassi di incidenza più elevati nelle regioni del Nord. Inoltre, in controtendenza per entrambi i sessi, c’è una incidenza maggiore al Sud rispetto al Nord del tumore delle vie biliari, del sarcoma di Kaposi e della tiroide. Nelle donne si evidenzia una incidenza maggiore al Sud per il tumore del fegato. Il dato, già noto nella letteratura scientifica, è stato messo in relazione a locali condizioni genetiche e ambientali (come la prevalenza di infezione da virus dell’epatite B e/o C per il tumore del fegato) peculiari delle zone del meridione d’Italia.

Il test Hpv. Il tumore della cervice uterina è uno più frequenti nelle giovani donne (under 50), al quinto posto con 2.300 nuove diagnosi stimate in Italia nel 2016. Alcuni programmi di screening hanno sostituito il Pap-test con il test Hpv (Human Papilloma Virus), nell’ambito di progetti pilota o attività di routine, a seguito della pubblicazione delle raccomandazioni del ministero della Salute nel Piano Nazionale della Prevenzione 2010-2012. “Il nostro Paese, primo in Europa insieme all’Olanda, ha deciso di innovare questo programma di prevenzione dando indicazione ai decisori regionali di spostarsi verso l’Hpv come test primario dello screening cervicale” afferma Stefania Gori, presidente eletto Aiom. “È un cambiamento che sta progressivamente prendendo piede: il test Hpv viene proposto a partire dai 30-35 anni con intervallo quinquennale, mentre nella fascia di età precedente, fra i 25 e i 30 anni, si continuerà a utilizzare il Pap-test con intervallo triennale. Numerosi studi hanno evidenziato una maggiore sensibilità  del test Hpv nell’individuazione di lesioni tumorali rispetto al Pap-test. Attualmente in Europa diversi documenti di indirizzo lo propongono come test primario e in Italia questo protocollo è al vaglio della Conferenza Stato-Regioni per la sua adozione a livello nazionale. Diverse Regioni hanno già rivisto in questo senso i programmi di screening anche in funzione di una maggiore efficienza”.

Psa e rischio di sovradiagnosi. Oggi le due neoplasie più frequenti, quella della prostata negli uomini e del seno nelle donne, presentano sopravvivenze a 5 anni che si avvicinano al 90%, con percentuali ancora più elevate quando la malattia è diagnosticata in stadio precoce. Probabilmente il fatto che i casi di nuovi tumori tra gli uomini siano in diminuzione è dovuto proprio ad una più tempestiva diagnosi ma a volte ci può essere il rischio di sovradiagnosi come accade nel caso del tumore della prostata con il test per la determinazione dell’Antigene Prostatico Specifico (PSA). “Agli inizi degli anni ’90 l’introduzione di questo esame ha modificato profondamente l’epidemiologia del tumore della prostata” spiega Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom. “Il principale aspetto negativo dell’esecuzione non controllata di questo test è il rischio di sovradiagnosi, cioè di individuazione di tumori che non avrebbero dato luogo a sintomi e non sarebbero stati diagnosticati a causa della loro lenta crescita. Uno studio condotto in Europa su 162.387 uomini ha evidenziato, grazie a questo test, una netta riduzione della mortalità per carcinoma prostatico, pari al 21%. Ma i risultati non sono sufficienti a giustificare un’attività di screening su tutta la popolazione. Non sono, infatti, evidenti effetti nella diminuzione dei decessi tra gli over 70 e servono strategie migliori per minimizzare sovradiagnosi e sovratrattamento e individuare i gruppi a rischio. Nel frattempo, gli uomini dovrebbero essere informati e avere accesso al test del Psa, se lo desiderano, dopo un’attenta valutazione delle ricadute positive e negative e, soprattutto, dopo una valutazione medica”.

I tumori rari. Si calcola che ogni quattro tumori diagnosticati in Italia uno è raro. Per questo il libro “I numeri del cancro in Italia 2016” contiene anche un capitolo interamente dedicato alle neoplasie rare che colpiscono ogni 12 mesi in Italia 89 mila persone. Il 7% è costituito da tumori ematologici rari (41 casi per 100.000) e il 18% da tumori solidi rari (106 casi per 100.000). I pazienti con un tumore raro sono in media più giovani di quelli con un tumore frequente. “La sopravvivenza a cinque anni è pari al 55% rispetto al 68% dei tumori più frequenti. Devono essere programmati percorsi dedicati per questi malati, perché sono numerosi i pazienti e le famiglie che, per la frammentazione delle competenze o in mancanza di punti di riferimento, sono spesso costretti a onerosi spostamenti con costi sociali elevati” spiega Mangone.

La mortalità. I dati dell’Istat indicano per il 2013 (ultimo anno disponibile) 176.217 (98.833 fra gli uomini e 77.384 fra le donne) decessi attribuibili a tumore, 1.000 in meno rispetto al 2012, tra gli oltre 600.000 decessi verificatisi in quell’anno. Le neoplasie sono la seconda causa di morte (29% di tutti i decessi) dopo le malattie cardio-circolatorie (37%). Il tumore che ha fatto registrare nel 2013 il maggior numero di decessi è quello al polmone (33.483), seguito da colon-retto (18.756), mammella (12.072), pancreas (11.201), stomaco (9.595) e prostata (7.203). “La mortalità continua a diminuire in maniera significativa in entrambi i sessi come risultato di più fattori” conclude Pinto “quali la prevenzione primaria (e in particolare la lotta al tabagismo, alla sedentarietà e a diete scorrette), la diffusione degli screening su base nazionale e il miglioramento diffuso delle terapie in un ambito sempre più multidisciplinare e integrato”.

Non più male incurabile. “Quello che veniva un tempo considerato un male incurabile” spiega il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin nella prefazione del libro “è divenuto in moltissimi casi una patologia da cui si può guarire o, comunque, con cui si può convivere: sta diventando infatti sempre più una malattia cronica, come altre, che consente alle persone colpite di avere una vita attiva e soddisfacente. Negli ultimi decenni si è registrato un costante incremento della prevalenza di pazienti con storia di cancro in Italia: erano 2 milioni e 244 mila nel 2006, sono aumentati sino a oltre tre milioni nel 2016. Le Istituzioni e i clinici devono essere in grado di rispondere alle esigenze di questi pazienti che guariscono o possono convivere a lungo con la malattia e che rivendicano il diritto di tornare a un’esistenza normale”.

Fonte La Repubblica: 

http://www.repubblica.it/oncologia/news/2016/09/27/news/tumori_aumentano_i_nuovi_casi_tra_le_donne-148541532/?rss&refresh_ce

Set2
00

“Ci ammaleremo quasi tutti di tumore” L’avvertimento shock di Veronesi.

By Redazione - Oncologia

“50 anni fa si ammalava di tumore un italiano su 30, oggi si ammala uno su 3 e in futuro si ammalerà uno su 2”

Così avverte Umberto Veronesi, fondatore e direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia-Ieo di Milano, in un discorso all’università Iulm di Milano.

L’incidenza dei tumori in Italia

Secondo lo IARC, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, i dati sono davvero seri e gravi:

  • Si stima che in Italia vi siano nel corso dell’anno 363.300 nuove diagnosi di tumore (esclusi i carcinomi della cute), circa 194.400 (54%) fra gli uomini e circa 168.900(46%) fra le donne.
  • Nel corso della vita circa un uomo su 2 e una donna su 3 si ammalerà di tumore.
  • Considerando l’intera popolazione, escludendo i carcinomi della cute, il tumore in assoluto più frequente è quello della mammella (14%), seguito dal tumore del colon retto (13%), della prostata (11% solo nel sesso maschile) e del polmone (11%).
  • Esclusi i carcinomi della cute, i cinque tumori più frequentemente diagnosticati fra gli uomini sono il tumore della prostata (20%), il tumore del polmone (15%), il tumore del colon-retto (14%), il tumore della vescica (11%) e quello dello stomaco (5%); e tra le donne, il tumore della mammella (29%), il tumore del colon-retto (13%), il tumore del polmone (6%), il tumore della tiroide (5%) e quello del corpo dell’utero (5%).

Perché il cancro si sta diffondendo così tanto tra la popolazione

“Dei 20 milioni di italiani che oggi sviluppano un tumore nel corso della vita 14 milioni, il 70%, potrebbero essere salvati con la prevenzione e la diagnosi precoce”
Umberto Veronesi

I ricercatori dell’Università di Manchester, Regno Unito, hanno condotto uno studio per scoprire l’incidenza del cancro nell’antichità e i risultati sono sconcertanti. Gli studiosi hanno concluso che:

  • Il cancro è una malattia rarissima e pressocché sconosciuta nell’antichità
  • Il cancro è una malattia puramente moderna, inventata dall’uomo
  • Il cancro è frutto dello stile di vita della società occidentale

“Nelle società industrializzate, il cancro è secondo solo alle malattie cardiovascolari come causa di morte. Ma nei tempi antichi, era estremamente raro. Non vi è nulla in un ambiente naturale che può provocare il cancro. Così deve essere una malattia artificiale, dovuta all’inquinamento e modifiche alla nostra dieta e stile di vita.”

Così afferma il professor Rosalie David, che ha partecipato allo studio e continua dicendo:

“Abbiamo guardato millenni, non un centinaio di anni, e abbiamo masse di dati. Ancora una volta estesi dati sugli antichi egizi, insieme ad altri dati provenienti da tutto il millennio, ha dato un messaggio chiaro alla società moderna- il cancro è artificiale ed è quindi qualcosa che possiamo e dobbiamo affrontare“.

Cosa c’è di sbagliato nello stile di vita moderno che favorisce il cancro

  • Assenza di attività fisica. Favorisce il ristagno sanguigno, mancata ossigenazione dei tessuti e intasamento del sistema linfatico
  • Consumo di zucchero. Lo zucchero non è un cibo e andrebbe tolto completamente dalla nostra cucina, in ogni sua forma dalla più raffinata alla più naturale. Lo zucchero fino ad un secolo fa non esisteva, l’uomo non ha mai consumato zucchero nella sua evoluzione e quindi non è un cibo che il suo corpo è strutturato a consumare. Lo zucchero acidifica, infiamma e danneggia la flora intestinale. Uno studio ha dimostrato che non solo favorisce il cancro ma può addirittura innescarlo!
  • Metalli pesanti e sostanze chimiche. Frutta e verdura sono pieni di pesticidi che nell’antichità non esistevano. I cosmetici, deodoranti, creme contengono sostanze chimiche e metalli pesanti. L’aria e l’acqua sono inquinate da piombo, arsenico ed altri metalli pesanti. La carne è piena di antibiotici ed ormoni. Tutte queste sostanze si depositano nei tessuti, interferiscono con le reazioni biochimiche vitali, danneggiano il DNA della cellula e quindi si crea il cancro. Farmaci e vaccini contengono metalli pesanti (in particolare mercurio e alluminio).

Questo sono solo alcuni dei fattori principali. E’ chiaro come ci siamo deviati dallo stile di vita naturale e sebbene ci siano molte cose positive che la modernità ha portato ce ne sono altre che invece le ha peggiorate. Se la modernità ha allungato la durata della vita, in realtà ha anche allungato la durata della malattia che ora è diffusa molto di più che in passato. Quindi prendiamoci cura davvero del nostro stile di vita, acquistiamo prodotti non trattati e più naturali possibili, cerchiamo di vivere più in armonia con la natura e coltivare pensieri positivi e costruttivi. Chi mangia bene ed ha una vita felice vive anche più di 120 anni (lavorando e con una vita sessuale attiva, non come i nostri anziani che vivono nel letto) come dimostrano alcune popolazioni per esempio Okinawa e Hunza.

Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo.
Ippocrate, padre della medicina moderna, 2500 anni fa

 

Fonte: http://notixonline.com/2016/06/03/ci-ammaleremo-quasi-tutti-di-tumore-lavvertimento-shock-di-veronesi/

Lug13
00

Il melanoma fa meno paura grazie a nuove cure e un mix «fast&furious»

By Redazione - Dermatologia,Oncologia,Varie

dermatologia

È il tumore che ha aperto la strada all’immunoterapia e oggi dimostra che combinare
i farmaci è la strategia vincente.

Oltre undicimila italiani nel 2015 si sono ammalati di melanoma, il più pericoloso tumore della pelle, che fa però sempre meno paura grazie ai molti progressi fatti nelle terapie negli ultimi anni. In particolare questa forma di cancro ha rappresentato l’apripista delle sperimentazioni sull’immunoterapia, che oggi è considerata la nuova frontiera dell’oncologia e alla quale ampio spazio è stato dedicato durante l’ultimo convegno della Società Americana di Oncologia Clinica (Asco), tenutosi nelle scorse settimane a Chicago.

Combinare i farmaci è la strategia vincente

Nel 2010 erano stati presentati a Chicago i dati relativi alle sperimentazioni con ipilimumab, allora salutato dagli esperti come «il primo passo avanti contro il melanoma dopo trent’anni». Oggi questa neoplasia si conferma la miglior “palestra” d’allenamento dell’immunoterapia (la quarta arma oggi disponibile nella lotta al cancro accanto a chirurgia, chemioterapia e radioterapia), il cui obiettivo non è distruggere le cellule tumorali (come fanno la chemioterapia o i farmaci a bersaglio molecolare) bensì riattivare le difese immunitarie dell’organismo contro i tumori. «In particolare appare chiaro che le combinazioni di diversi farmaci funzionano meglio che gli stessi medicinali presi singolarmente – spiega Paolo Ascierto, direttore dell’Oncologia all’Istituto Tumori Pascale di Napoli e coordinatore della sessione sul melanoma durante i lavoro del convegno americano -. E se anche in questo modo cresce la tossicità, abbiamo imparato a maneggiarla, in modo tale che i pazienti riescano a trarre il maggior beneficio possibile».

 Un mix di cure veloce e impetuoso

Nello specifico, secondo i dati di una sperimentazione presentata all’Asco, l’associazione di nivolumab e ipilimumab ha permesso di ottenere una riduzione notevole del volume del tumore, una sopravvivenza libera da progressione di malattia significativamente più lunga e un numero complessivo maggiore di risposte fra i malati. Lo studio (di fase III) ha coinvolto 945 pazienti e «la combinazione dei due immunoterapici si è rivelata “fast&furious” – continua Ascierto, che è anche presidente della Fondazione Melanoma -. Ovvero, per citare il titolo della nota saga di film sulle corse automobilistiche, questa strategia agisce contro la malattia in modo veloce e impetuoso. È questa la strada da seguire per rendere il melanoma una malattia cronica, con cui il paziente può convivere tutta la vita. E sebbene raddoppiare i medicinali significhi spesso avere pure maggiori effetti collaterali anche importanti (problemi cutanei, colite, diarrea, epatite autoimmune, polmonite, per esempio), abbiamo imparato a conoscerli e gestirli, rendendo la cura ben tollerabile per i malati».

Immunoterapia di «lunga durata»

Con circa 11.300 nuove diagnosi ogni anno in Italia, il melanoma è in costante aumento. Quasi un terzo dei pazienti ha meno di 50 anni quando scopre la malattia e in poco più del dieci per cento dei casi la malattia viene scoperta quando è già in uno stadio avanzato e sono presenti metastasi in uno o più organi. «La situazione di questi pazienti è complicata – aggiunge Michele Maio, direttore dell’Unità di Immunoterapia Oncologica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese e presidente della Fondazione NIBIT, Network Italiano per la Bioterapia dei Tumori -. Ma se fino a pochi anni fa potevamo dare loro ben poche speranze, oggi la situazione si è completamente ribaltata e abbiamo diversi nuovi farmaci che ci permettono di prolungare la sopravvivenza dei pazienti anche di anni». A tal proposito, uno studio presentato all’Asco ha messo in luce come il 55 per cento dei pazienti colpiti da melanoma metastatico o non operabile trattati con un’altra molecola immunoterapica (pembrolizumab) sia vivo a 24 mesi dall’inizio del trattamento e il 40 per cento resti in vita a distanza di tre anni. «Oltre all’efficacia dei “mix” di farmaci, questo è un altro tratto che appare ormai certo dell’immunoterapia – spiega Maio -: quando funziona lo fa per tempi lunghi. È quindi molto probabile che i pazienti che sopravvivono a 2 o 3 anni saranno vivi pure a 5 o 10 e che riusciremo quindi ad allungare significativamente la vita anche dei malati che non guariscono».

Fonte – Corriere della Sera: http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/16_luglio_04/melanoma-fa-meno-paura-grazie-nuove-cure-mix-fastfurious-ae3cdaee-41f4-11e6-b6ff-b6f807e99e87.shtml?refresh_ce-cp

Mag17
00

Tumore al seno: La prevenzione garantisce un futuro.

By Redazione - Chirurgia Estetica,Oncologia,Psicologia,Senologia

Tumore-al-seno

“Purtroppo di tumori localmente avanzati ce ne capita più di uno al mese. Questo ci deve far riflettere e interrogare su cosa non vada nelle nostre campagne di promozione della prevenzione e della diagnosi precoce.

(altro…)

Apr27
00

Mappatura dei nei e dermatoscopia in epiluminescenza per la diagnosi precoce di Melanoma

By Redazione - Dermatologia,Medicina Estetica,Oncologia
Melanoma1
Il melanoma è un tumore maligno della pelle che può insorgere su un neo presente da tempo (anche dalla nascita), o su una zona di pelle normale e per la sua elevata tendenza invasiva è responsabile della maggior parte dei decessi dovuti a tumori cutanei. 

(altro…)

Mar18
00

Tumore al seno: La prevenzione garantisce un futuro

By Redazione - Oncologia

Tumore-al-seno

“Purtroppo di tumori localmente avanzati ce ne capita più di uno al mese. Questo ci deve far riflettere e interrogare su cosa non vada nelle nostre campagne di promozione della prevenzione e della diagnosi precoce.  (altro…)

Feb26
00

Mammografo Digitale, la prevenzione ti salva la vita!

By Redazione - Oncologia,Senologia

Flyer mammoLa prevenzione ti salva la vita. Non è una frase di circostanza, ma un vero imperativo per tutte noi. Una donna ogni 10 viene colpita dal tumore al seno e anche se il tasso di mortalità è in diminuzione i casi aumentano di anno in anno. La migliore arma rimane la prevenzione costante e accurata che ognuna di noi dovrebbe segnare nel proprio calendario. Una mammografia fatta in tempo può cambiare le cose e salvarti la vita.
Il mammografo digitale diretto offre la possibilità di rivoluzionare la mammografia, che rimane sempre l’esame fondamentale dello screening della mammella, innovando in modo significativo i paradigmi dell’imaging.

Per la donna i vantaggi sono numerosi:
1) l’innovativo sistema di rilevazione che permette una minore erogazione di radiazioni.
2) Grazie al sistema digitale, inoltre, il radiologo ha la possibilità di elaborare il contrasto delle immagini, aumentando così il potere di risoluzione diagnostico.
3) La compressione della mammella, infine, è automatica: grazie a un sofisticato sistema di sensori, la compressione del seno viene modulata in base alle esigenze di ogni singola donna, in modo da rendere l’esame meno fastidioso possibile.
Nov30
00

Il premio Galeno all’immunoterapia. Menzione speciale per le staminali per curare le lesioni della cornea

By Redazione - Oncologia

Nivolumab di Bristol Myers Squibb e pembrolizumab di e Merck Sharp & Domesi sono aggiudicati ex-aequo il premio Galeno per l’innovazione del farmaco. I due farmaci sono anticorpi monoclonali anti PD-1 e rappresentano la nuova frontiera nel campo dell’immunoterapia nel trattamento dei tumori.  (altro…)

Nov3
00

Pisa (con Napoli e Roma) capitali mondiali della tiroide

By Redazione - Oncologia

Qual è il centro nel mondo in cui si fa più ricerca sulle malattie della tiroide? Per una volta non è negli Usa, né nell’emergente Cina. Ma qui, in Italia.

È l’Università di Pisa con quasi 300 pubblicazioni in 10 anni. Sorpresa! Subito dietro l’Università Federico II di Napoli e al quinto posto, dopo l’ospedale Kuma a Kobe (in Giappone)  e lo Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York, l’Università la Sapienza di Roma. (altro…)

Page 4 of 41234

Articoli recenti

  • I batteri che popolano l’intestino possono influenzare la salute mentale
  • Boom chirurgia estetica, troppi i falsi medici con titoli inventati
  • Nel 2018 alcuni studi hanno modificato conoscenze scientifiche consolidate. Ecco i principali
  • Alimentazione, Simg: così i Mmg educano le famiglie a una dieta sana
  • Omega-3, due studi confermano utilità in prevenzione cardiovascolare. I contenuti

Commenti recenti

  • Anonimo su Il killer silenzioso: pressione alta sintomi, cause e rimedi
  • Alessandro su Il killer silenzioso: pressione alta sintomi, cause e rimedi
  • Alessandro su Il killer silenzioso: pressione alta sintomi, cause e rimedi
  • Redazione su Il killer silenzioso: pressione alta sintomi, cause e rimedi
  • Anonimo su Il killer silenzioso: pressione alta sintomi, cause e rimedi

Archivi

  • febbraio 2019
  • gennaio 2019
  • dicembre 2018
  • novembre 2018
  • ottobre 2018
  • settembre 2018
  • agosto 2018
  • aprile 2018
  • marzo 2018
  • febbraio 2018
  • gennaio 2018
  • dicembre 2017
  • novembre 2017
  • ottobre 2017
  • settembre 2017
  • luglio 2017
  • giugno 2017
  • maggio 2017
  • aprile 2017
  • marzo 2017
  • febbraio 2017
  • gennaio 2017
  • dicembre 2016
  • novembre 2016
  • ottobre 2016
  • settembre 2016
  • agosto 2016
  • luglio 2016
  • giugno 2016
  • maggio 2016
  • aprile 2016
  • marzo 2016
  • febbraio 2016
  • dicembre 2015
  • novembre 2015
  • ottobre 2015
  • settembre 2015
  • luglio 2015
  • maggio 2015

Categorie

  • Alimentazione
  • Allergologia
  • Andrologia
  • Angiologia
  • Cardiologia
  • Chirurgia Estetica
  • Dermatologia
  • Diabetologia
  • Ematologia
  • Endocrinologia
  • Endometriosi
  • Fisioterapia
  • Gastroenterologia
  • Genetica
  • Ginecologia
  • Immunologia
  • Laboratorio
  • Malattie Infettive
  • Medicina
  • Medicina Estetica
  • Microbiologia
  • Neonatologia
  • Neurologia
  • Neuropsicologia
  • News
  • Nutrizione
  • Oculistica
  • Odontoiatria
  • Omeopatia
  • Oncologia
  • Ortopedia
  • Osteopatia
  • Ostetricia
  • Pediatria
  • Posturologia
  • Prevenzione
  • Psichiatria
  • Psicologia
  • Radiologia
  • Reumatologia
  • Senologia
  • Senza categoria
  • Sessualità
  • Sportello Rischio Suicidario
  • Urologia
  • Varie

Studio Diagnostico Pantheon Srl

Via Giustiniani, 12 - 00186 Roma
Tel. 06-6873953 / 06-68805685 - Fax 06-68806358
Numero verde 800-901176

Per informazioni di carattere generale:
informazioni@pantheonmed.it

Aggiornamento ogni 15 giorni

NEWSLETTER





Acconsento

Copyright © 2016 Studio Diagnostico Pantheon. Tutti i diritti riservati - Privacy policy Cookie policy - Powered by Ab servizi e consulenze
PIVA 0124761105 - C.F. 03832840585